Follia a Mestre. Sferra un pugno in testa a un tredicenne per rubargli il cellulare: «Che c... stai facendo!»

Sabato 8 Aprile 2023 di Davide Tamiello
Sferra un pugno in testa a un tredicenne per rubargli il cellulare: «Che c... stai facendo!»

MESTRE - Preso a pugni in faccia in centro, in pieno giorno, per rapinarlo del cellulare. Vittima dell’aggressione di giovedì pomeriggio un tredicenne mestrino, picchiato da un uomo di circa 30 anni. Intorno alle 18 il ragazzino si trovava all’M9 di Mestre, davanti all’ingresso tra via Pascoli e via Brenta Vecchia.

Aveva un appuntamento con un amico e per fargli capire dove si trovasse, stava parlando con lui al cellulare in videochiamata.

L'AGGRESSIONE

A un certo punto, però, è stato aggredito alle spalle da un uomo: italiano, intorno ai 30 anni, estremamente agitato. «Che c... stai facendo? Dammi subito il mio telefono», ha urlato scagliandosi contro il ragazzino, strattonandolo e cercando di prendergli lo smartphone. Il 13enne, però, si è stretto al petto il cellulare deciso a trattenerlo: l’uomo, a quel punto, gli ha sferrato un pugno in testa, lasciandogli un vistoso livido sulla faccia. Il ragazzino, però, è riuscito a divincolarsi e a fuggire. L’aggressore, salito in sella a una bicicletta, è scappato in direzione opposta. Il ragazzo una volta a casa ha raccontato ai genitori l’accaduto. Il padre e la madre del minore hanno chiamato immediatamente la polizia per segnalare l’accaduto, nei prossimi giorni formalizzeranno la denuncia. «C’erano due o tre persone che hanno assistito alla scena - racconta la mamma - ma si sono voltati dall’altra parte. Questa indifferenza è ciò che più ha deluso mio figlio. L’unica spiegazione che mi sono data è che quell’uomo abbia volutamente urlato “il mio telefono” per creare confusione tra i presenti. Forse chi era lì ha pensato che i ruoli fossero invertiti, ma comunque mi sembra incredibile che nessuno sia intervenuto per fermare un uomo che stava picchiando un ragazzino». Pesa anche il luogo in cui sarebbe avvenuta l’aggressione. «Come madre come posso sentirmi sicura se mio figlio viene aggredito nel cuore della città, in quell’M9 che dovrebbe essere il salotto di Mestre, in pieno pomeriggio? È sicuramente un brutto clima». Il ragazzo è stato poi accompagnato al pronto soccorso per un controllo di quei lividi. 

EX TELECOM

Quel punto in particolare dell’M9 ha a che fare con una piaga non da poco: l’ex Telecom di via Carducci. Il maxi palazzo, ormai abbandonato da anni, è occupato perennemente dagli sbandati. Un mese fa erano state sgomberate 7 persone, chiuse porte e finestre, ma qualcuno potrebbe aver trovato il modo per entrare di nuovo e non sarebbe certo la prima volta. Il 25 gennaio la polizia locale aveva eseguito quello che si sperava fosse l’ultimo sgombero degli uffici dell’ex sede direzionale che doveva diventare un hotel a 5 stelle. Poche ore dopo, però, gli abusivi erano già riusciti ad aprire le grate metalliche che erano state installate per bloccare la porta di accesso da via Meucci, dietro al palazzo delle Poste, e da allora erano ripresi i bivacchi di africani, gente dell’Est Europa, asiatici e giovani tossicodipendenti italiani.

Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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