Gli affitti turistici conquistano Mestre, mercato immobiliare stravolto: trovare casa è la nuova missione impossibile

Venerdì 26 Gennaio 2024 di Fulvio Fenzo
Una veduta dall'alto di Mestre

MESTRE - Venezia, con gli affitti turistici e il costo delle case, piange. Ma Mestre, e con Mestre almeno tutta la terraferma veneziana, di sicuro non ride. Perché anche qui, ormai, si fatica a trovare una casa in affitto se sei una famiglia o anche un single che vuole trovare una sistemazione che non sia temporanea, complice la "concorrenza" delle locazioni per i turisti - comunque remunerative e di sicuro non impegnative rispetto alla durata - ma anche quella delle "stanze" affittate agli studenti.

Un fenomeno atteso vista la vicinanza con il centro storico e la presenza delle università, ma che sarebbe di fatto esploso dopo la fine del Covid quando molti inquilini, per problemi economici dovuti alla perdita del lavoro o a stipendi sempre più bassi, non sono più riusciti a versare regolarmente i canoni pattuiti. «E questo - spiegano gli agenti immobiliari - ha stravolto il mercato».

PIÚ DOMANDA CHE OFFERTA
«La domanda di case in affitto è nettamente superiore rispetto all'offerta - spiega Marco Bettiol, presidente della Fiaip veneziana, la federazione degli agenti immobiliari professionali -. Per chi cerca un alloggio da affittare c'è un problema sicuramente economico, perché questa situazione ha alzato anche i canoni di locazione visto che se fino a poco tempo fa, per un due camere si stava sui 600 euro al mese, ora si è arrivati a 700-750 euro. Ma fatica anche chi ha disponibilità di budget». «Già - conferma Alessandro Simonetto, presidente provinciale (e vicepresidente nazionale) della Fimaa, il sindacato degli agenti che fa riferimento a Confcommercio -. Oggi a Mestre, e parliamo anche di prima e seconda periferia, è difficile prendere una casa in affitto anche una disponibilità di 7-800 euro al mese. Abbiamo anche famiglie che ne pagherebbero mille che non trovano. I motivi? Io dico solo che dopo la pandemia si è scatenata la "tempesta perfetta"». Cioè? «Chi ha appartamenti preferisce restare svincolato, perfino dalla formula del "canone concordato" (i tre anni più due) dove l'affitto è di fatto simile ai livelli di mercato - prosegue Simonetto - E così si preferisce affittarli ai turisti con tutto ciò che ne consegue, perché si tratta quasi sempre di alloggi inseriti in contesti condominiali dove la "convivenza" con gli altri residenti diventa difficile per il viavai che si genera. Molti, la maggior parte, preferisce tenersi le "mani libere" anche perché la rendita può diventare perfino più alta senza correre il rischio, come è avvenuto durante il Covid, di ritrovarsi con inquilino che non pagano in un sistema, quello italiano, in cui poi l'appartamento si riesce a liberare per morosità in un tempo non inferiore a un anno e mezzo, a volte anche due anni. Un periodo nel quale, oltretutto, non si ha nessuna rendita».

POLITICHE PER LA CASA
«È fuori da ogni dubbio che è necessaria una politica per la casa - riprende Marco Bettiol della Fiaip -. A Jesolo, per esempio, avevamo avanzato una proposta proprio su questo problema delle famiglie che non trovano case in affitto, e che non possono nemmeno pensare di acquistarle perchè l'accesso al credito è diventato più difficile. Avevamo proposto all'amministrazione comunale di segnalarci alcune decine di famiglie alle quali trovare una casa, a fronte di una "garanzia" del Comune nel caso in cui gli inquilini non pagassero... ma non è andata in porto». Il problema, comunque, resta quello della diffusione degli affitti turistici anche in terraferma. «Ripeto, siamo di fronte alla "tempesta perfetta"» commenta Simonetto della Fimaa, mentre Bettiol sintetizza: «A Venezia avere la disponibilità di una casa è come un assegno circolare, e l'affitto turistico è la garanzia di averlo sempre a disposizione. A Mestre l'affitto turistico è una scelta». Ma è una scelta che fanno sempre più proprietari di immobili.
 

Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 14:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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