Venezia. Fino a 6.400 euro al giorno per l'ormeggio del mega yacht, l'allarme: «Se si spennano i ricchi vanno in Croazia. Rimodulare i prezzi»

Lunedì 25 Settembre 2023 di Tomaso Borzomì
Fino a 6.400 euro al giorno per l'ormeggio del mega yacht, l'allarme: «Se si spennano i ricchi vanno in Croazia. Rimodulare i prezzi»

VENEZIA - Ormeggi troppo cari e Venezia rischia di perdere un'importante fetta di turismo, quello legata ai mega-yacht.

In un periodo storico in cui si sta parlando di puntare sulla "qualità", l'allarme è lanciato da Luise Yachting Adriatic, che spiega come i rincari rischino di mettere a dura prova un settore che ha un discreto indotto in città.

FUGGI FUGGI

Da tempo gli esperti lanciavano l'allarme, chiarendo che se si alzano i prezzi, "bastonando" ingiustificatamente i ricchi, il rischio è che questi scelgano di andare verso altri lidi. Come ad esempio la Croazia, dicendo addio a una fonte di reddito per artigiani locali, tassisti, gondolieri, ma anche alimentari, ristoranti e chi offre servizi legati al diportismo. «Ormeggiare gli yacht a Venezia è diventato un lusso anche per i Paperoni del mare. I quali, infatti, scelgono sempre più spesso altre mete, italiane o straniere, considerando che la città più bella del mondo sia in effetti anche la più cara. Risultato? La laguna rischia di perdere una grandissima risorsa, rappresentata da un mercato che produce molta ricchezza sul territorio e ne accresce ulteriormente il prestigio», spiegano da Luise Yachting Adriatic, azienda che gestisce il 50 per cento degli spazi in laguna.

SENZA GIUSTIFICAZIONE

L'analisi dell'azienda spiega che i rincari non giustificano i servizi: «I proprietari delle mega-imbarcazioni, che misurano in media fra i 65 e i 100 metri, pagano al giorno di solo ormeggio 55 euro (al metro, ndr), che per uno yacht di 65 metri si traducono in 3.575 euro.  Per arrivare alla cifra "monstre" di 99 euro al giorno (6.435 euro per una "barca" di 65 metri) per eventi eccezionali tipo il Redentore, che fra l'altro con lo yachting non c'entra nulla». Oltre a questo, si aggiunge quella che l'azienda definisce un'altra peculiarità tutta veneziana: «Il consumo di acqua sulla banchina, servizio che fra l'altro non tutte le banchine "offrono", è di 162 euro al giorno anche se lo yacht si ferma dieci minuti. E al di là del fatto che l'acqua venga o meno pompata».
Emerge così la tradizione di "spennare i Paperoni", che però ora si sono stufati, manifestando il loro dissenso e facendo quello che è in loro facoltà, cioè, scegliere di andare altrove. La ricetta che il socio dell'azienda Giorgio Gilli propone è di abbassare i prezzi: «Rimodulare le tariffe in funzione della banchina scelta: lo yacht che ormeggia a San Basilio ha un'ispirazione decisamente commerciale con vista Marghera e non può costare in termini di ormeggio come Riva Sette Martiri con vista su San Marco. Bisogna inoltre valorizzazione il tempo di permanenza della mega-imbarcazione. Se uno yacht arriva a Venezia col solo equipaggio non può pagare come quando la stessa imbarcazione arriva con gli ospiti. Importante, infine, differenziare le tariffe in funzione dei giorni di permanenza. Più si resta ormeggiati e più la tariffa dovrebbe abbassarsi».

IL MERCATO

A conti fatti, il mercato si sta deteriorando, continua Gilli: «Anni fa, in una sola stagione, si contavano oltre 200 imbarcazioni pronte a solcare la laguna e a investire sul territorio decine se non centinaia di migliaia di euro - osservano alla Luise Yachting Adriatic - C'è sicuramente una crescita esponenziale nel bacino del Mediterraneo di Yacht superlusso sopra 50 metri dove tutti i porti sono in crescita, tranne, appunto, Venezia».

Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 14:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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