​La donna che salvò la memoria del canto popolare

Lunedì 28 Agosto 2017 di Alberto Toso Fei
Luisa Ronchini in un ritratto di Matteo Bergamelli
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Armata di un registratore a bobina, ma soprattutto di passione e tenacia e di una curiosità che non venne mai meno, girava le calli di Venezia, ma anche le strade di Chioggia, Treporti e Pellestrina per incontrare gli anziani, i pescatori, le ultime impiraresse, chiunque ricordasse una canzone, una storia, un motivo da canticchiare. Senza Luisa Ronchini oggi forse una buona parte del patrimonio del canto popolare di Venezia e della laguna sarebbe perduta per sempre.

Verso la fine del 1964 assieme a Gualtiero Bertelli con i materiali raccolti diede vita al Canzoniere Popolare Veneto; a loro si aggregò l'anno successivo Alberto D'Amico, col quale allestirono lo spettacolo Tera e aqua, dal quale fu inciso il disco Addio Venezia addio.



Ma tutto era cominciato nel 1963: forte delle sollecitazioni ricevute dai dischi di canto sociale e anarchico che ascoltava alla libreria e galleria d'arte Internazionale, gestita da un gruppo anarchico veneziano (33 giri come Italia Canta del gruppo Cantacronache di Torino e i Dischi del Sole del Nuovo Canzoniere Italiano), Luisa Ronchini aveva già raccolto canzoni antiche come Peregrinazioni lagunari, canti di lavoro come I batipali o Tiorte i remi e voga ma anche canzoni di protesta come Le impiraresse o contro la guerra come Addio Venezia addio, impedendo che andassero perdute per sempre.

Come spesso è accaduto nella storia della Serenissima e più in generale della città a moltissime persone che tanto hanno fatto per Venezia, nemmeno la Ronchini vi era nata, a dimostrazione che essere veneziani è una questione di scelta e di anima: nata a Bergamo nel 1933, dopo una lunga permanenza a Bolzano era approdata in laguna all'inizio degli anni Sessanta, lavorando come ceramista.

Di lì a pochissimo avrebbe iniziato la sua attività di raccoglitrice e straordinaria interprete di canti popolari veneziani.
Assieme a Bertelli e D'Amico furono molti, gli amici e le amiche che condivisero con lei l'esperienza del Canzoniere Popolare Veneto, come Linda Caorlin e Rosanna Trolese, e più in generale la stagione della riscoperta e della reinterpretazione del canto popolare e politico italiano degli anni Sessanta e poi Settanta, come Margot Galante Garrone cantautrice del Cantacronache e autrice delle musiche di Re Orso, su testi di Arrigo Boito, interpretato proprio dalla Ronchini fino alle più giovani interpreti delle sue canzoni come Beppa Casarin, Sandra Mangini e Angela Milanese.

Il Canzoniere Popolare Veneto, di cui Luisa Ronchini fu l'anima e la forza, seppe non solo mantenere vivo il ricordo musicale di un popolo, ma diede nuova linfa alla musica veneziana con nuove canzoni, come Nina di Gualtiero Bertelli o Giudecca di Alberto D'Amico. Con i suoi compagni di viaggio o con altre formazioni, la Ronchini portò la musica popolare veneziana sulle piazze d'Italia ma anche nei teatri, per esempio a fianco di Gigi Proietti.
Luisa Ronchini cantò in pubblico l'ultima volta nel 1993, in occasione del centenario della nascita della Camera del Lavoro di Venezia: sul palco con lei c'erano Bertelli e D'Amico, Giuseppina Casarin, Monica Giori, Stefano Ricatti.
Colpita da una rara malattia con la quale combatté per diversi anni, si spense il 13 luglio 2001. Senza di lei sarebbe andato perduto un patrimonio storico e popolare di enorme importanza.
Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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