Maniero-Gabanelli, scambio
di lettere al vetriolo sull'inchiesta

Sabato 21 Novembre 2015 di Maurizio Dianese
Felice Maniero e Milena Gabanelli
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MESTRE - Uno scambio di lettere al vetriolo. Da una parte Milena Gabanelli che difende il lavoro di Report, dall’altra Felice Maniero che difende la vita dei suoi figli.

«Gentile signor Maniero – così inizia la lettera della Gabanelli che viene spedita a Maniero il 9 novembre - nell'ambito di un'inchiesta su un presunto traffico di armi internazionale che Report manderà in onda il 15 novembre, abbiamo raccolto la testimonianza di un camionista della provincia di Padova che è stato in carcere nel 2005-2006 per scontare una pena per detenzione di armi. Tale camionista ha condiviso la cella nel carcere di Padova con tre esponenti della cosiddetta mala del Brenta. Nel corso di una conversazione ha rivelato, al collega Sigfrido Ranucci, di aver assistito nel febbraio 2006 ad una riunione svoltasi in cella dei tre nel corso della quale avrebbero manifestato contrarietà circa l'omicidio di sua figlia che sarebbe poi avvenuto a Pescara. Ci dispiace rievocarle questo dolore ma abbiamo ritenuto opportuno avvisarla evitandole di venire a conoscenza di questi fatti direttamente dalla televisione. Siamo ovviamente disponibili a raccogliere una sua testimonianza su questo, se lo ritiene opportuno visto che lei ha sempre espresso dubbi sul suicidio di sua figlia. Se dovesse decidere in tal senso, le garantiamo di tutelare la sua attuale immagine e riconoscibilità del suo volto».



Il servizio in onda su Report domenica



Maniero non si fida. Soprattutto delle rassicurazioni fornite a proposito della tutela della sua immagine dal momento che a giugno Report aveva ripetuto per una dozzina di volte – se mai fosse sfuggito a qualcuno – il nome e cognome nuovo di Maniero, aggiungendo le immagini del sito internet della sua ditta di depurazione acque.



Ascolta l'intervista a Felice Maniero





«Per questo non mi fidavo – ha detto Maniero al Gazzettino – e ho fatto bene, perché quando ho visto il video, ho capito che Report aveva deciso di dare spazio ad un “pazzoide che addirittura accusa il suo giornalista di essere dei servizi segreti”, si legge nella lettera che Maniero spedisce alla Gabanelli l’11 novembre. «Lei crede ad un emerito ciarlatano invece di credere ad una inchiesta effettuata con professionalità ed impegno dalle forze dell’ordine e dalla magistratura di Pescara». La lettera di Maniero è farcita di insulti, uno più pesante dell’altro, nei confronti della Gabanelli.

«Perché voglio che mi quereli» spiega l’ex bandito...



Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 20:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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