La spiaggia del Lido diventa "popolare":
bagnanti ammessi davanti agli stabilimenti

Martedì 28 Giugno 2011
La spiaggia dell'Hotel Excelsior (archivio)
VENEZIA - Rivoluzione sulla spiaggia del Lido di Venezia: con un'ordinanza il sindaco Giorgio Orsoni ha "liberato" e reso in qualche modo pi "proletaria" la battigia dell'isola pi chic della laguna. E gi oggi sono spuntati i primi ombrelloni in spiaggia. Ora tutti i bagnanti, e non solo i titolari di capanne, camerini e ombrelloni, potranno accedere al mare, sdraiarsi e prendere il sole in santa pace, senza che un bagnino li cacci via.



Si tratta di un cambiamento epocale nella gestione della spiaggia del Lido, almeno per quella parte esclusiva dove sin dagli inizi del '900 ha messo letteralmente le tende il turismo d'elite - capanni che raggiungono anche un affitto di novemila euro l'anno - dei grandi alberghi come l'Excelsior e Des Bains e relativi stabilimenti.



Le nuove regole. L'ordinanza prevede che i limiti delle concessioni alberghiere siano indicati da appositi pali blu alti due metri con un cartello che indica il confine di concessione. Oltre a quella linea la spiaggia sarà disponibile per tutti.



La decisione del Comune ha già provocato la forte reazione dei concessionari che ora chiedono un incontro con il sindaco. Felici invece tutti coloro che da anni si battevano affinché la spiaggia fosse realmente a disposizione di tutti i turisti senza dover 'lottare' con i bagnini dei grandi complessi che respingevano tutti coloro che mettevano i piedi su quella sabbia.



Spuntano già oggi i primi ombrelloni davanti al Des Bains. Insieme a numerosi asciugamani, davanti ai bungalow del Des Bains, una delle spiagge più prestigiose dell'isola, è infatti subito spuntato il primo ombrellone. «Evidentemente leggono attentamente i giornali, meglio di tanti di noi che nemmeno sapevano di questa ordinanza» prova a scherzare un utente della prima fila. Ironia che, a parte qualche rarissima eccezione («Per me è giusto così», ci risponde un'altra utente), fatica a nascondere il malcontento di chi, per usufruire di questi servizi, paga cifre di non poco conto. «Primo giorno, primo ombrellone: chissà cosa succederà sabato e domenica» ci dice un'altra signora stesa a prendere il sole.



«O riducono il prezzo, o il prossimo anno mi sa che non prenderemo più la capanna», rincara un'amica. Anche perché, con l'ordinanza del sindaco, si è venuta a creare una paradossale situazione: chi paga, viene ad avere meno diritti di chi, fino a qualche giorno fa, era da considerare un abusivo. «Non è possibile che, a noi, non sia concesso di usare una seggiolina in riva, perché viene meno il decoro, e adesso ci arriva di tutto: la situazione può andarci bene solo pagando molto meno», riprende un'altra cliente del Des Bains. E un suo "collega" lancia la provocazione: «usiamo le capanne come deposito per 18 ombrelloni e poi li affittiamo».



Anche perché la fascia di tolleranza di cinque metri davanti alle capanne per tutti è «pochissimo». E un'altra utente evidenzia: «Già siamo penalizzati per la vicinanza della spiaggia libera, con un sacco di gente che sfrutta le nostre toilette e le nostre docce». E i gestori? Nessun commento: la direttrice dello stabilimento SAB del Des Bains si limita a dire lacomica: «Contattate il nostro ufficio stampa»
Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 19:01

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