La killer dell'anziana confessa
​il delitto Pamio: «Le ho uccise io»

Mercoledì 2 Marzo 2016
Lida Taffi Pamio, Susanna Lazzarini (l'assassina) e Francesca Vianello
18

MESTRE - Colpo di scena sul delitto di Lida Taffi Pamio, 87enne strangolata nel suo appartamento nel 2012: Susanna Lazzarini, già in carcere per aver ucciso il 29 dicembre scorso l'amica della madre Francesca Vianello, ha confessato anche il primo delitto. Una svolta clamorosa, considerando che per l'uccisione di Lida Taffi Pamio era stata accusata e condannata dalla Corte d'Assise Monica Busetto. Quest'ultima si era sempre proclamata innocente e ora è stata immediatamente scarcerata su disposizione della Corte d'Assise d'Appello. Susanna Lazzarini, detta Milly, è crollata dopo un lunghissimo interrogatorio conclusosi alle 5 del mattino, nella notte tra il 24 e il 25 febbraio.

INCASTRATA DALLE MACCHIE DI SANGUE
Ad incastrare Milly sarebbero state delle tracce di sangue. Difatti, dopo il delitto Vianello, il suo Dna era stato schedato dalla Polizia, ed ecco la sorpresa: il suo profilo coincideva perfettamente con quello "sconosciuto" ritrovato sulla scena dell'omicidio di Lida Taffi Pamio.

IL DELITTO VIANELLO
Milly, così era conosciuta Susanna Lazzarini, è crollata e  ha ammesso di aver ucciso l’anziana amica di sua madre, l’82enne Francesca Vianello, i primi giorni dello scorso gennaio. Martedì 29 dicembre il corpo della vittima è stato trovato riverso sul pavimento a testa in giù. Sul collo la corda che l'assassino le aveva stretto fino a strozzarla .La vittima aveva aperto la porta, conosceva Milly, figlia di una sua amica e non credeva di avere qualcosa da temere. E invece lei l'ha strangolata. Era andata dall’amica dell’anziana madre per chiedere in prestito trecento euro per fare un regalo per Natale ai due figli e per comperare qualcosa di particolare da mettere in tavola per le feste, pensava fosse tutto semplice, ma invece l'incontro si è trasformato in tragedia.

IL DELITTO PAMIO
Era il 20 dicembre 2012  quando Mestre, nel pomeriggio del giovedì prima di Natale, venne sconvolta da un delitto tanto atroce quanto assurdo. Lida Taffi Pamio, 87 anni ben portati, infatti, venne letteralmente massacrata nel suo appartamento al secondo piano del condominio di via Vespucci 13 dove viveva da sola dopo aver perso l’unico figlio e il marito.


Raccapricciante la scena che si è presentata ai primi soccorritori: sul pavimento del salotto il corpo dell’anziana era in un lago di sangue trafitto almeno una decina di volte con quattro coltelli presi dal ceppo in cucina e impugnati con una furia tale da spezzarne tre, tanto che le lame sono rimaste conficcate nella carne: fendenti talmente violenti da squarciare il cuore e trapassare il corpo da parte a parte. Non una rapina, l'efferatezza del delitto portò gli inquirenti sulla pista del movente personale: venne accusata Monica Busetto, la 51enne vicina di casa della vittima e operatrice socio-sanitaria del Fatebenefratelli di Venezia. La Corte d’Assise di Venezia aveva condannato Monica Busetto a 24 anni di reclusione, oggi la donna è uscita dal carcere verso le 16: ha avuto un lieve malore e il suo legale, avv. Alessandro Doglioni, l'accompagnata nella casa dei genitori in centro storico a Venezia: nell'appartamento di viale Vespucci non ci tornerà più.

La Procura ha disposto nei suoi confronti nel comune di Venezia e l'obbligo di firma una volta la settimana. Mercoledì Monica Busetto comparirà di fronte alla Corte d'Assise nell'udienza d'appello per l'omicidio della vicina Lida Pamio.

Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci