Kevin morto in moto sulla Triestina, il ricordo addolorato: «Voleva aprire un forno suo, rari i ragazzi appassionati come lui»

Martedì 11 Aprile 2023 di Monica Andolfatto
Kevin morto in moto sulla Triestina, il ricordo addolorato: «Voleva aprire un forno suo, rari i ragazzi appassionati come lui»

MIRANO - «Voleva aprire un forno tutto suo. Non appena ne avesse avuto l'occasione. "Stai attento Kevin, valuta bene i pro e i contro gli dicevo perché non è facile. È una vita di sacrifici non solo per te ma anche e soprattutto per chi ti sta vicino, per i tuoi cari"».
Eugen Doda è il titolare del panificio Gheni di via Porara a Mirano dove lavorava Kevin Erizzo, il 26enne mestrino deceduto in seguito a un incidente stradale sulla Triestina, il pomeriggio di Pasqua.

Doda lo aveva assunto un anno fa. Dopo qualche mese era diventato uno dei suoi più bravi dipendenti. Qui nella sede centrale ne ha tredici. «Non lo dico perché non c'è più - spiega commosso - ma perché è davvero così. Raramente si trovano ragazzi come lui appassionati e seri. Gli piaceva davvero il mestiere. Quando è arrivato qua l'ho affiancato a me sulla linea del pane. E adesso era in grado di arrangiarsi, di essere autonomo. E se gli rimaneva tempo, mi aiutava anche sulla linea dei dolci. Non riesco a credere che non ci sia più. Se mai avessi immaginato - dice sconsolato - non gli avrei dato il permesso. Se fosse stato qui con me ora non sarebbe morto...».

LO CHOC

Doda ha appreso della tragedia a sera inoltrata di Pasqua. «Ero già a letto perché mi alzo presto la mattina e sono rimasto choccato, distrutto dalla notizia. Oggi (ieri, ndr) sono al lavoro perché avevo già delle commesse, avevo delle consegne da fare, non potevo piantare in asso i clienti. Ma è stato difficile. Tanto difficile. Ho sentito la sorella poco fa - continua - e le ho confermato che Kevin era molto sereno, che qui con noi aveva trovato la sua dimensione, che ci stava volentieri. Mai un problema. Mai un ritardo sull'orario di inizio alle 3.30 e poi terminava alle 10.30. Ci mancheranno il sorriso aperto, i caffè che prendevamo insieme. Sulla pagina Fb del panificio ho messo una foto che gli ho scattato di recente, ha il viso sporco di farina ed è allegro. Ecco così era Kevin».

IL SOGNO

Fare il panettiere era il suo sogno. Fin da adolescente. E per concretizzarlo si era trasferito a Parma per frequentare un corso di panificazione e imparare i segreti del mestiere. Poi il rientro a Mestre e l'impiego in diverse attività del settore, fino appunto ad approdare da Gheni.
«Venivamo da due settimane toste - prosegue Doda - nelle quali abbiamo lavorato sodo perché oltre alla produzione ordinaria, abbiamo dovuto far fronte ad alcuni eventi importanti e a tutti i prodotti pasquali. Per questo avevo detto a Kevin di stare a casa un paio di giorni, per tirare il fiato. Mi parlava sempre dei suoi giri in moto. Anche io ho la stessa passione. Non era uno spericolato. Ma si sa chi va in moto - riflette - deve fare attenzione più a cosa fanno gli altri, specie quelli in auto che sono spesso distratti. Non voglio dare la colpa a nessuno ma non voglio nemmeno che si dica che chi va in moto sia un irresponsabile. Di sicuro Kevin non lo era». Sono le 15 di ieri pomeriggio: «Per oggi ho finito il turno. Ora vado dalla famiglia di Kevin. Se posso essere di aiuto voglio dirglielo di persona e manifestare loro vicinanza e cordoglio».

Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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