Incidente sulla A4, auto si schianta e resta infilata sotto il camion. Il manager correva a una velocità tra i 150 e i 180 all'ora - Foto

Lo dicono le immagini delle telecamere della società che gestisce il tratto autostradale. Il presidente di Autovie Venete, l'avvocato Maurizio Paniz: "Senza mai un cenno di frenata, senza rallentare, si è scontrato con il tir"

Venerdì 21 Ottobre 2022 di Nicola Munaro
Incidente sulla A4, il manager correva a una velocità tra i 150 e i 180 all'ora
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VENEZIA - La velocità, sempre quella la causa degli incidenti infiniti sull'A4 nel Portogruarese. Lo dicono le varie inchieste delle procure di Venezia e Pordenone, lo dicono i dati delle telecamere di sicurezza installate da Autovie Venete e dalla polizia stradale. Velocità che unita a semplici distrazioni o malori improvvisi diventa un mix letale. È successo anche martedì, quando la Bmw di Maurizio Durì - 49 anni, manager per una multinazionale che produce dispositivi medici, la Smith and Nephew - si è infilata sotto il rimorchio di un mezzo pesante che trasportava legname ad una velocità tra i 150 e i 180 chilometri all'ora.

A quella andatura l'impatto con il tir fermo è stato devastante.


Lo dicono le immagini delle telecamere della società che gestisce il tratto autostradale e che raccontano di come altre auto - ad una velocità inferiore - avessero superato il camion spostandosi di corsia «poi è arrivato lui - continua il presidente di Autovie Venete, l'avvocato Maurizio Paniz - e senza mai un cenno di frenata, senza rallentare, si è scontrato con il tir. È la stessa dinamica dell'incidente del pulmino di Riccione (7 morti il 7 ottobre, ndr) in un tratto a tre corsie. Anche in quel caso le immagini testimoniavano che il pulmino andava ad una velocità elevata e non aveva rallentato. E allora a questo punto noi cosa possiamo fare. Al volante non si deve usare il telefono o guardare la tv, come fanno certi camionisti stranieri: quando li vediamo lo segnaliamo alla polizia stradale che interviene. In più il 90% dei mezzi pesanti in transito in A4 sono dall'Est Europa dove c'è attenzione minore alla sicurezza».


DESIDERI IRREALIZZABILI
«Se avessi la bacchetta magica - immagina Paniz - assumerei 500 persone, stanzierei 1 miliardo di euro e finiremmo in breve la terza corsia, ma non è possibile. Ogni volta che sentiamo di un incidente mortale pensiamo se possiamo fare qualcosa, ma non siamo in grado di fare altro. Non abbiamo altre idee - ammette - Non possiamo mettere cartelli provocatori in strada o vietare transiti a mezzi pesanti e nemmeno deviarli sulla Conegliano-Portograuro: potremmo farlo, ma quando sarà pronta la Pedemontana».


FATTO IL POSSIBILE
Per il presidente di Autovie in fatto di sicurezza stradale in A4 è tutto in regola. «La media degli incidenti è a 160 all'ora - si domanda Paniz - Ci sono i cartelli fissi e variabili per richiamare l'attenzione, non ci sono mai meno di tre autovelox al giorno da Mestre a Trieste e ci sono le pattuglie della stradale oltre alle loro e nostre telecamere. Nonostante tutto questo ci si schianta a piena velocità senza fermarsi, io non ravviso colpe di altri se non di chi guida». E allora resta solo da aspettare il completamento della terza corsia. «Aiuterà ma questa autostrada - sottolinea - vive del denaro dei pedaggi. Finora abbiamo rispettato tutti gli step, anche la tratta Portograro-Alvisopoli potremo consegnarla per l'estate 2023, in anticipo di sei mesi rispetto al previsto. E siamo in anticipo anche sui 24 chilometri che mancano. Ai ministri abbiamo chiesto da sempre di intervenire economicamente: possono farlo e se lo faranno, gradiremo».

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 20:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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