PADOVA/VENEZIA - «Giancarlo Galan mi fece capire che i lavori di rifinitura di Villa Rodella dovevano essere fatti gratuitamente: Sacaim aveva difficoltà ad ottenere appalti con la Regione Veneto e dunque eseguimmo quelle opere per cercare di migliorare i rapporti... Si trattò di lavori per circa 100 mila euro». L’ingegner Pierluigi Alessandri, all’epoca amministratore della veneziana Sacaim, ha ricostruito così, in Tribunale, l’impegno della sua azienda, tra il 2007 e il 2009, per sistemare la dimora dell'ex Doge a Cinto Euganeo. Villa che ora è stata confiscata dallo Stato a seguito del patteggiamento a due anni e dieci mesi di reclusione che Galan ha chiesto e ottenuto per il reato di corruzione nell’inchiesta sullo scandalo Mose.
Alessandri ha raccontato molti particolari del favore chiesto da Galan come se fosse una cosa normale, nonostante l’ingente importo, spiegando che fu emessa una fattura per 25mila euro, ma soltanto per dare una giustificazione alla presenza degli operai a villa Rodella, nel caso di controlli.
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