Droga a fiumi gestita dagli ex Mala
del Brenta: coinvolto un avvocato

Martedì 24 Maggio 2016
La conferenza stampa
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VENEZIA - Gli uomini della Guardia di Finanza di Venezia e Trieste hanno eseguito 25 arresti stamane al termine di un blitz che ha scardinato un'organizzazione di narcotrafficanti italo-marocchina.
A capo della banda c'era una famiglia chioggiotta, già legata alla ex Mafia del Brenta e al clan Fidanzati. L'operazione, che ha portato al sequestro di 100 kg di hashish, conta anche una cinquantina di indagati, tra i quali un avvocato chioggiotto con studio a Mestre, Giacomo Gamba, che è stato sospeso dalla magistratura per 5 mesi dalla professione e denunciato per favoreggiamento e intralcio alla giustizia. Determinante per l'inchiesta della Procura veneziana, iniziata due anni fa, il supporto di un collaboratore di giustizia, che ha fatto alzare un velo sul traffico di droga, gestito per la parte italiana dai fratelli Armando, 66 anni, e Giuliano (46) Boscolo 'Meneguolo' (quest'ultimo gestore dell'ittiturismo Salutemar, il pontone galleggiante davanti all'Isola dell'Unione a Chioggia) e da un gruppo di marocchini con base a Milano. L'operazione è iniziata con l'arresto di un italiano eseguito a Pordenone dai finanzieri di Trieste.  

 


Un altro componente della famiglia Boscolo 'Meneguolo', Davide, 28 anni, figlio di Giuliano, è finito agli arresti domiciliari. I chioggiotti potevano contare anche sull'amicizia dell'avvocato Gamba, loro legale, che sarebbe stato coinvolto nelle dinamiche del gruppo associativo, e che avrebbe, tra l'altro, provveduto all'indomani dell'arresto di alcuni componenti ad avvertire altri membri dell'organizzazione, consigliando loro la bonifica delle vetture e dei telefonini, e consigliando di far ricadere la responsabilità di certe accuse su altri, estranei ai fatti.
 

Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 12:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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