JESOLO - (f.cib.) «Conoscevo Filippo, sono scioccato per quanto avvenuto». Thomas Visentin è uno dei soci che gestiscono il King's, praticamente senza parole per la morte del 27enne trevigiano, avvenuta nell'appartamento di uno dei ragazzi con i quali aveva trascorso una festa di compleanno nella storica discoteca jesolana.
«È stato portato fuori dagli amici, che poi hanno chiamato il taxi - racconta Visentin - Può capitare che, durante una serata, ci sia una persona che si sente poco bene e viene accompagnata fuori a prendere un po’ d'aria. Quando poi è stato accompagnato in appartamento con il taxi ci siamo per così dire fidati proprio perché li conoscevamo».
King's che è comunque attrezzato per affrontare eventuali situazioni di emergenza. «In tutto e per tutto. Abbiamo, ad esempio, gli addetti alla sicurezza preparati con corsi di primo soccorso e per l'utilizzo del defibrillatore». «È una grande tragedia - prosegue Visentin - ancora più grande perché lui non era un semplice cliente venuto per una serata, ma un ragazzo che conoscevo bene, così come gli altri suoi amici. E su di lui posso mettere la mano sul fuoco».
© RIPRODUZIONE RISERVATA «È stato portato fuori dagli amici, che poi hanno chiamato il taxi - racconta Visentin - Può capitare che, durante una serata, ci sia una persona che si sente poco bene e viene accompagnata fuori a prendere un po’ d'aria. Quando poi è stato accompagnato in appartamento con il taxi ci siamo per così dire fidati proprio perché li conoscevamo».
King's che è comunque attrezzato per affrontare eventuali situazioni di emergenza. «In tutto e per tutto. Abbiamo, ad esempio, gli addetti alla sicurezza preparati con corsi di primo soccorso e per l'utilizzo del defibrillatore». «È una grande tragedia - prosegue Visentin - ancora più grande perché lui non era un semplice cliente venuto per una serata, ma un ragazzo che conoscevo bene, così come gli altri suoi amici. E su di lui posso mettere la mano sul fuoco».