MESTRE - Ci sono ancora biglietti per il concerto di Enrico Ruggeri di sabato - alle 21 al teatro Toniolo - nell'ambito della rassegna "Cultnet" di Veneto Jazz (27-35 euro). Ecco come lo presenta il cantante.
"Un viaggio incredibile" è il titolo del tour e dell'album: qual è il senso di questo viaggio e qual è stato il più importante della sua vita?
«Il senso è il viaggio stesso, è la vita, sono le persone incontrate, è salire sul palco. Io non ho mai fatto un viaggio inteso come vacanza, con i figli e le valigie. Ho sempre viaggiato per fare concerti. Per me lo svago è uscire a fare qualcosa di diverso, di divertente, come andare a giocare a calcio».
Nel nuovo doppio disco ci sono anche quattro cover di David Bowie: omaggio all'artista o nostalgia dei tempi con gli Champagne Molotov?
«Entrambi. Un omaggio sicuramente: se faccio il musicista è grazie a lui. Era soprattutto un coraggioso, un artista che ha preso in giro il mercato e ha vinto. Io ho iniziato soprattutto con il punk, con quella voglia di essere refrattari. Oggi ascolto la radio per capire cosa non fare. Il testo delle canzoni è diventato un riempitivo, mentre è quello che deve scuotere».
Al Toniolo cosa porterà?
«Sarà un concerto diviso in tre tempi: il primo più cantautoriale, poi ci sarà un crescendo nel rock, ma devo ancora definire la scaletta. Posso dire che se uno spettatore tornasse allo stesso concerto dopo due ore troverebbe uno spettacolo completamente diverso».
Ai fan della sua pagina Facebook ha svelato che a giugno uscirà il suo nuovo romanzo...
«Sì, l'editore mi ha detto che il primo ("La brutta estate") ha funzionato bene perché è piaciuto il personaggio del commissario. Allora nel secondo il commissario vado a trovarlo a casa!»
A gonfie vele anche la carriera da scrittore?
«Sì, sono al nono libro ormai. Mi diverte. Ma anche l'impegno con Radio 24 e la trasmissione "Il falco e il gabbiano" è una grande passione, che mi dà molte soddisfazioni».
Ultimo aggiornamento: 14:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA "Un viaggio incredibile" è il titolo del tour e dell'album: qual è il senso di questo viaggio e qual è stato il più importante della sua vita?
«Il senso è il viaggio stesso, è la vita, sono le persone incontrate, è salire sul palco. Io non ho mai fatto un viaggio inteso come vacanza, con i figli e le valigie. Ho sempre viaggiato per fare concerti. Per me lo svago è uscire a fare qualcosa di diverso, di divertente, come andare a giocare a calcio».
Nel nuovo doppio disco ci sono anche quattro cover di David Bowie: omaggio all'artista o nostalgia dei tempi con gli Champagne Molotov?
«Entrambi. Un omaggio sicuramente: se faccio il musicista è grazie a lui. Era soprattutto un coraggioso, un artista che ha preso in giro il mercato e ha vinto. Io ho iniziato soprattutto con il punk, con quella voglia di essere refrattari. Oggi ascolto la radio per capire cosa non fare. Il testo delle canzoni è diventato un riempitivo, mentre è quello che deve scuotere».
Al Toniolo cosa porterà?
«Sarà un concerto diviso in tre tempi: il primo più cantautoriale, poi ci sarà un crescendo nel rock, ma devo ancora definire la scaletta. Posso dire che se uno spettatore tornasse allo stesso concerto dopo due ore troverebbe uno spettacolo completamente diverso».
Ai fan della sua pagina Facebook ha svelato che a giugno uscirà il suo nuovo romanzo...
«Sì, l'editore mi ha detto che il primo ("La brutta estate") ha funzionato bene perché è piaciuto il personaggio del commissario. Allora nel secondo il commissario vado a trovarlo a casa!»
A gonfie vele anche la carriera da scrittore?
«Sì, sono al nono libro ormai. Mi diverte. Ma anche l'impegno con Radio 24 e la trasmissione "Il falco e il gabbiano" è una grande passione, che mi dà molte soddisfazioni».
