Cona, 190 residenti e 1500 migranti. Terza rivolta in un anno

Martedì 3 Gennaio 2017
Il sindaco di Cona
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CONA - «Questa concentrazione dev'essere risolta dai vertici politici italiani che finora hanno fallito». A sostenerlo il sindaco di Cona, Alberto Panfilio, nel cui Comune in frazione Conetta un'ex base missilistica ospita oggi quasi 1500 migranti a fronte di una popolazione di 190 abitanti. «Davanti ad un decesso - afferma Panfilio riferendosi alla morte della giovane ivoriana che ha scatenato la protesta degli ospiti del centro - tutti ci sentiamo molto tristi. Non diciamo di più perché sulle cause altri indagano ma abbiamo tanto materiale per lamentarci».

«Auspico, ma non ho molta fiducia, che questo governo ritorni a ripensare alle soluzioni.

Questo centro era nato nel luglio 2015 per ospitare 15 migranti. In agosto erano già 300. Già allora sentivo i governanti parlare di necessità di sfoltire le fila ma siamo arrivati ora a 1500». Presenze, secondo il sindaco, che «hanno cambiato le abitudini di Cona. Questo è il fallimento dell'accoglienza e dell'organizzazione. A questo punto torno a chiedere - conclude Panfilio - un nuovo tavolo per cercare soluzioni che non siano quelle fallimentari dell'accoglienza diffusa. Serve un progetto nuovo, un'attenzione particolare a queste criticità, ma se la politica se ne dimentica ancora altri incidenti potrebbero accadere». 

TERZA RIVOLTA IN UN ANNO
Le proteste di ieri non sono le prime andate in scena nell'hub di Conetta, frazione di Cona ( Venezia), anche se sono state le prime con un accento violento con l'utilizzo di fuochi e di minacce. Il 30 agosto scorso una cinquantina di migranti avevano manifestato in strada per protestare contro i lunghi tempi di evasione delle pratiche per le richieste di asilo. In quella occasione tuttavia si era trattato di un sit in pacifico controllato dalle forze dell'ordine. Sul posto agenti della polizia del commissariato di Chioggia e carabinieri di Chioggia oltre al sindaco di Cona Alberto Panfilio che aveva ricordato come all'inizio del mese avesse ricevuto dall'allora ministro dell'interno Alfano assicurazioni sulla diminuzione del numero di ospiti del centro di accoglienza veneziano. In precedenza, il 27 gennaio dello scorso anno un centinaio di migranti, su un totale in quel momento di 600 contro i 900 di oggi, era sceso in strada per protestare contro il livello di assistenza loro offerto nella struttura. Senza creare particolari tensioni, avevano occupato parte della strada cercando di richiamare l'attenzione sui problemi soprattutto igienico sanitari della struttura, sottolineando il fatto di essere in troppi rispetto alla capacità di accoglienza della ex base. 


 

Ultimo aggiornamento: 12:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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