MARGHERA - Lo spirito del Vapore è sempre stato uno, legato a una celebre frase di George Gershwin, che diceva «nella vita come nel jazz è sempre meglio improvvisare». Stefano Pesce questo lo ha avuto d'istinto, entrando nel campo improvvisando, fin da quando ha rilevato il bar gestito dal padre dagli anni '50, per fondare nel 1986 il Vapore, che ora celebra 30 anni. Il locale festeggia dedicando tutto il mese di ottobre alla creatività. «Siamo stati i primi ad avere il coraggio di aprire qualcosa in mezzo a quello che negli anni ’80 era il Bronx, vicino a quel cavalcavia che separava la città abitata dalle industrie» racconta Stefano. Qui, negli anni ’50, passavano gli operai a bere un bicchiere all'inizio e alla fine dei turni. Poi negli anni '80, quando la musica era un modo per socializzare, il Vapore è diventato un punto di riferimento per gli amanti del jazz, ma soprattutto un luogo in cui si suonava. Trent’anni per 15 mila ore di musica dal vivo e di gente ne è passata tanta. Qui hanno suonato, quando erano poco conosciuti, Stefano Bollani e Vinicio Capossela, poi i più noti Paolo Fresu, Enrico Rava, e tra i più famosi Archie Shepp, Lee Konitz, Steve Lacy...
Ultimo aggiornamento: 12:43
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