VENEZIA - Il presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ieri ha scritto al questore di Venezia e al ministero dell'Interno. Una lettera accompagnata dal ritaglio del Gazzettino con la cronaca di quanto successo il giorno prima in piazzale Roma.
SEGNALAZIONI
«Da quando sono presidente del consiglio regionale del Veneto - ha detto Roberto Ciambetti - avrò spedito più di dieci lettere alla Procura della Repubblica e alle forze dell'ordine per segnalare il comportamento che Pasquale Aita tiene nei confronti dei consiglieri regionali. Urla, offese, insulti. Non è nemmeno un bel biglietto da visita per la città di Venezia, penso ai tanti turisti americani che l'hanno sentito per tutta questa estate insultare il presidente Biden tacciandolo tra l'altro di essere un "terrorista". Ma il fatto - aggiunge Ciambetti è che si è superato il limite: non siamo più solo alle offese, ora siamo agli sputi e alle lesioni. Quello che è successo mercoledì pomeriggio a cinque nostri colleghi è inaccettabile, due di loro hanno subito lesioni, uno un taglio al braccio, l'altro un colpo con una bottiglia alla gamba».
PREOCCUPAZIONE
Di qui la decisione di Ciambetti di scrivere non solo al questore di Venezia, ma anche al ministero dell'Interno. Per due motivi: il primo è il fatto paradossale che Aita ha già un foglio di via, ma non lo rispetta, gli è stato vietato di restare in piazzale Roma, ma ci sta lo stesso. Il secondo è che la tensione sta salendo. «Siamo arrivati a un punto in cui non è da escludere che si verifichino reazioni pesanti - dice il presidente del consiglio regionale del Veneto -. Finché sono parole e offese, si può anche, sia pure a fatica, sorvolare. Ma se si arriva, come è successo l'altro giorno, agli sputi e alle lesioni, non è da escludere che qualcuno reagisca anche fisicamente».