Protesta dei genitori stranieri: «Vogliamo compagni di classe italiani per i nostri figli»

Mercoledì 15 Novembre 2017 di Melody Fusaro
Protesta dei genitori stranieri: «Vogliamo compagni di classe italiani per i nostri figli»
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MARGHERA - «La nostra classe? Vorremmo più bambini italiani». A rendere originale il messaggio è che a lanciarlo sono mamme e papà bengalesi, marocchini e moldavi. Fuori dalla primaria Visintini di Marghera la situazione, registrata nei giorni scorsi alla Grimani, si capovolge totalmente. In quella prima (l'unica a non fare il tempo pieno) tra i genitori disposti a parlare ce n'è solo uno che si dice totalmente soddisfatto: il papà dell'unico bambino italiano. «È una classe fantastica, siamo felici. Non c'è nessun problema, le lezioni vanno avanti, la maestra è molto brava e mio figlio è contentissimo dei suoi compagni. L'ambiente è culturalmente stimolante» assicura, mentre il bambino conferma e saltella soddisfatto. I suoi amici, che escono alla spicciolata, vanno da lui e parlano in italiano. Poi si salutano e tra loro cambiano lingua con una spontaneità disarmante.

SONDAGGIO - Caso limite a Marghera: un solo alunno italiano. Per vostro figlio scegliereste una classe di soli alunni stranieri? DITE LA VOSTRA

GENITORI PREOCCUPATI
A essere più preoccupati sono però le loro mamme e papà. E, a differenza della Grimani, non è per i nuovi inserimenti che possono avvenire nel corso dell'anno nelle classi a modulo, ma perché la sensazione di molti è di essere stati destinati a una sorta di seconda scelta. Molti, infatti, avevano chiesto il tempo pieno ma non c'era posto. «E siamo tutti stranieri, così non va bene per i bambini - spiegano - Ci sono molti bengalesi, marocchini, moldavi. L'insegnante è fantastica ma ci piacerebbe che i nostri figli avessero dei compagni di banco italiani, come accade nelle altre classi. Avrebbero la possibilità di conoscere di più la cultura di questo Paese».
La sezione a modulo della Visintini è stata trasferita quest'anno dalla Grimani, che fa parte dello stesso comprensivo ma in cui, per il primo anno di elementari, sono partite solo classi a tempo pieno. «Lo avremmo preferito anche noi, se non altro per motivazioni linguistiche - spiegano - Per chi non parla bene l'italiano non è facile, il pomeriggio, doverli aiutare nei compiti. E poi le sezioni a tempo pieno sono miste, gli italiani sono la maggioranza e i bambini imparano più in fretta».

 

Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 07:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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