SAN DONÀ DI PIAVE (VENEZIA) - «Tornate a casa, la fossa non è pronta: la sepoltura si farà domani». È quanto si è sentita dire in cimitero Ana, la figlia di Enzo Amadio, di San Donà di Piave, morto a 62 anni per un tumore dopo aver lavorato per 30 anni al casello autostradale di Noventa.
Nei giorni scorsi sulla pagina Facebook "San Donà che vorrei, che vorremmo" è circolata la foto di uno scavatore rovesciato in cimitero. «Non l'ho fatta io precisa Ana , lo scavatore era lontano dal luogo di sepoltura. Sono intervenuta su Facebook per precisare cosa fosse accaduto. Ho chiesto appuntamento al sindaco Teso per far notare che siamo stati trattati senza umanità. Bastava dire: "Ci scusiamo, siamo in ritardo di mezz'ora, non abbiamo fatto in tempo ad avvisarvi". Spero che questo non possa accader ad altre persone».
Ad aver vinto l'appalto per la gestione del camposanto è la "Cooperativa Sociale Veneta onlus" di Verona. «Dovevamo fare lo scavo per il funerale - spiegano -, pioveva molto, lo scavatore è scivolato e si è inclinato a sinistra ma per fortuna non si è fatto male nessuno. Nel giro di 15-20 minuti è arrivato un altro scavatore per completare l'opera di inumazione. Non si è lamentato nessuno, nè i familiari del defunto, nè l'impresa di pompe funebri. Non si possono, però, fare foto in cimitero, lo vieta il regolamento». Per questo la cooperativa intende presentare querela. Il vicesindaco Giuliano Fogliani, che ha tra le sue competenze il cimitero, ha spiegato di non voler commentare, non essendo a conoscenza dell'accaduto.