VENEZIA - «La logistica di Venezia, durante il Carnevale, quest'anno è stata veramente difficile, dovremo cercare un ampio magazzino» commenta Antonia Sautter, ideatrice de Il Ballo del Doge giunto sabato scorso alla sua trentesima edizione.
Bassa marea a Carnevale
«Mi riferisco aggiunge alla movimentazione dei costumi dal nostro atelier agli alberghi.
Nonostante ciò, siamo riusciti nell'impossibile, purtroppo con qualche ritardo. Sono stati momenti difficili per la frustrazione di non poter offrire agli ospiti un servizio d'eccellenza. Le stesse problematiche si sono verificate anche per la riconsegna degli abiti, non per colpa dei clienti ma a causa del persistere dell'acqua bassa che ha mandato in tilt l'intera città».
«I clienti che arrivano a Venezia dall'estero - aggiunge - non si rendono conto che di fatto siamo tutti degli eroi ad organizzare un grande evento complesso che prevede un'organizzazione, programmata in un intero anno, fatta di molti ingranaggi e lavorare in questa città d'acqua significa dover fare i conti con le sue peculiarità e variabili imprevedibili».
Il Ballo del Doge crea un importante indotto per la città. «Lavoriamo prosegue tutto l'anno per arrivare al sabato di Carnevale in cui tutto deve essere perfetto, dalla gestione amministrativa delle singole pratiche, ai rapporti con le nostre risorse umane, personale e cast artistico, e con i nostri fornitori. Quest'anno non ho avuto controlli e, come sempre, il mio reparto amministrativo si è adoperato affinché tutto fosse in regola».
Antonia Sautter è alla ricerca di uno spazio in città che possa contenere le sue numerose attività. «Sto cercando conclude un grande spazio che possa ospitare le mie scenografie, i miei laboratori, i tessuti, la sartoria con le macchine da cucire. Tutto ciò per poter dare, assieme al mio team, il massimo alla nostra adorata Venezia e a chi da tutto il mondo arriva a Carnevale, e non solo, per sognare con noi».