Brugnaro e il Patriarca commossi
per Valeria alla camera ardente

Domenica 22 Novembre 2015
Brugnaro e il Patriarca commossi per Valeria alla camera ardente
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VENEZIA - «È un dolore dell'Europa che non è riuscita, per il momento, a dare una posizione politica chiara su questi avvenimenti». Così il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, con la voce rotta dall'emozione, appena uscito dalla sede municipale di Cà Farsetti, dove dalle 10 è stata aperta la camera ardente di Valeria Solesin, la ventottenne ricercatrice veneziana, l'unica vittima italiana dell'attentato terrorista a Parigi.

Il feretro della giovane è arrivato dall'ospedale "All'Angelo" di Mestre a Venezia scortato dalla polizia municipale. Brugnaro ha accompagnato i genitori di Valeria, Alberto e Luciana, nella camera ardente allestita nell'atrio di Cà Farsetti, e che rimarrà aperta fino a domani sera. Al funerale, che si svolgerà martedì in piazza San Marco in forma laica, dovrebbero presenziare anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi.

«Oggi - ha detto il sindaco - noi piangiamo una ragazza che non è riuscita a trovare qui il suo lavoro. E io continuo a dire che Venezia deve essere aiutata, devono essere aiutati i veneziani, i giovani che non trovano lavoro».

Secondo Brugnaro «c'è necessità di un rilancio che deve avere la nostra economia. Non dobbiamo soltanto soffermarci sull'atto violento di terrore che è successo, ma dobbiamo immaginare la risposta, sociale, umana, di volontariato dove qualcuno fa qualcosa per la città, per la comunità».

«Credo che da questi episodi si possano fare delle riflessioni per poter costruire l'Europa politica e io continuo a dire - ha concluso - che forse lo possiamo fare da Venezia».

IL PATRIARCA - Si è soffermato davanti alla bara per una preghiera, prima di avvicinarsi per alcune parole di conforto ai genitori di Valeria Solesin, la giovane uccisa dai terroristi a Parigi, e di lasciare un messaggio nel libro di condoglianze. Il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, si è mischiato tra i tanti che hanno voluto esprimere la loro vicinanza e solidarietà alla famiglia della giovane vittima nella camera ardente allestita nella sede municipale veneziana di Cà Farsetti. Moraglia ha salutato Valeria con un breve scritto: 'La Chiesa, che e' in Venezia, ti porta nella sua preghiera con grande affetto e tenerezza. Rimarrai nel nostro ricordo come una ragazza semplice volitiva, intelligente generosa. Là dove tu sei nella gioia, da dove tu vedi tutti noi, abbi cura di mamma Luciana, di papà Alberto, di Dario (il fratello ndr) e di Andrea. (il fidanzato ndr). Arrivederci con affetto". L'alto prelato non ha commentato la scelta fatta dai genitori di celebrare un funerale laico, dopodomani in piazza San Marco, spiegando che «è un fatto che riguarda la scelta delle persone. La Basilica è contenta di essere sfondo di questo avvenimento. Ognuno sarà presente nel ricordo di Valeria, porterà la sua storia, le sue idealità e soprattutto sarà vicino alla famiglia, ai genitori e parteciperà ad un momento delicato, difficile, in cui la città di Venezia deve essere unita. La città di Venezia - ha aggiunto - ha un pò nella sua storia quello di essere un ponte. I ponti si costruiscono non solo geograficamente, ma anche tra le persone, tra gli orientamenti. Penso che sia un'occasione per costruire». «Se mi verrà chiesto - ha poi precisato - parlerò, sennò rimarrò in silenzio. Però vorrei rispettare fino in fondo la famiglia e quelli che sono i loro intendimenti». Ai giornalisti che gli hanno chiesto se ci sarà un messaggio di Papa Francesco, mons. Moraglia ha risposto che «il Santo Padre partecipa volentieri a tutte le situazioni che riguardano il momento presente, ma sarà lui a valutare, a decidere».

Ultimo aggiornamento: 17:36

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