Banca del Veneziano, i conti
sotto ispezione di Bankitalia

Sabato 24 Settembre 2016 di Maurizio Crema
Il presidente Francesco Borga
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VENEZIA - Ispezione della Banca d’Italia in Banca del Veneziano, una delle più importanti Bcc del Veneto, uscita dal commissariamento due anni fa.
La fusione con la Bcc Annia e del Polesine ora sarebbe in forse. Uno studio di una primaria società di Milano avrebbe bocciato l’alleanza in costruzione. Il presidente Francesco Borga e il resto del cda, dove nelle scorse settimane erano emerse numerose perplessità nei confronti della fusione con Annia, starebbero cercando un altro possibile partner nel territorio limitrofo. Uno degli istituti più gettonati sarebbe quello di San Biagio di Callalta.
L’attuale cda rivendica con orgoglio l’opera di rilancio avviata da quasi due anni che ha portato a chiudere il 2015 in utile con oltre 500 nuovi conti correnti aperti nei primi 8 mesi del 2016, una crescita dei mutui ipotecari del 64% e per i chirografari del 30%.
La vendita dei 6 sportelli nel Veneto Orientale alla Bcc del Pordenonese, che porterà in cassa quasi 3 milioni, non basterà di certo a consolidare il rilancio. Borga e gli altri consiglieri non si illudono: serve una fusione. «Il percorso di crescita va perseguito con decisione e senza tentennamenti. Il “piccolo è bello” è uno slogan non più attuale. Dobbiamo prendere coscienza delle criticità, in particolare nel sistema bancario. La fusione con un partner è oggi un obiettivo primario per la Banca e intendiamo perseguirlo in tempi rapidi. Ci aspettiamo che l’ispezione di Banca d’Italia consenta di facilitare e accelerare il percorso avviato – avverte il presidente -. L’evoluzione verso una fusione consentirà ai soci di poter contare su una realtà ancor più solida, capace di affrontare con più forza le sfide del futuro». Ma la via migliore non sembra andare verso il Polesine e Cartura.
Il futuro di Banca del Veneziano si intreccia con altre partite cruciali per il mondo delle Bcc non solo venete. A fine ottobre c’è l’elezione del nuovo presidente della Federazione regionale. Ilario Novella si ricandida ma potrebbero esserci altri candidati alla finestra mentre si studiano diverse fusioni dopo quella che ha portato alla nascita della Patavina tra S.Elena e Piove di Sacco. La Banca della Marca starebbe parlando con la Bcc di Marcon, mentre c’è chi indica un altro possibile matrimonio tra Credito Trevigiano e Monsile (Monastier e Sile). In ballo ci sarebbe anche l’alleanza tra Schio e Alto Vicentino mentre nel Veronese si parla di Cerea con Concamarise. Ma la frenesia di fusione si è rallentata dopo la nomina a direttore della filiale di Venezia di Banca d’Italia di Paolo Ciucci (ex Trento).
L’altra grande partita si gioca a livello nazionale: Iccrea punta al polo unico e sta corteggiando la Cassa Centrale di Trento promettendo posti in cda e servizi sul territorio. Il 13 ottobre a Verona vertice del secondo possibile polo italiano delle Bcc con un’ottantina di istituti che potrebbero allearsi contro il progetto sponsorizzato dal presidente nazionale Alessandro Azzi.
Banca d’Italia preferisce la soluzione unica, la stessa sposata dal governo, che ha lasciato libertà d’azione solo alle Raiffeisen sud tirolesi. Ma se ci fossero patrimonio e strategie, potrebbe arrivare anche il secondo polo italiano con base nel Nordest.
Ultimo aggiornamento: 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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