Venezia. «Piazzale Roma è troppo pericoloso». Dopo le risse e le aggressioni il tassista non garantisce il servizio

Sabato 12 Agosto 2023 di Raffaella Vittadello
Taxi

VENEZIA - «Alla luce dei continui episodi di violenza che si stanno manifestando a Piazzale Roma e nelle aree contermini, al fine di preservare i propri dipendenti, i clienti e se stesso, chi scrive non garantisce lo svolgimento del servizio taxi negli stazio "Rio Novo" e "Parisi" durante i turni assegnatigli fino a che non verranno posti in essere concreti e duraturi interventi da parte della Polizia locale, delle Forze di Polizia e delle Forze Armate, anche mediante un presidio fisso (simile a quello che si trova in campo del Ghetto) per scongiurare definitivamente il ripetersi di episodi di violenza e a garantire lo svolgimento del servizio pubblico non di linea in condizioni di sicurezza sia di giorno che di notte». Il titolare della licenza 149 taxi acqueo e noleggio con conducente, ha affidato all'avvocato Jacopo Molina la stesura dell'avvertimento, nei confronti del sindaco e del Comune di Venezia, della Polizia Locale, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, della Polizia, della Capitaneria e dell'ex Magistrato alle Acque. Una decisione, quella di non lavorare più se non in condizioni di sicurezza, sorta sull'onda emotiva delle ravvicinate aggressioni avvenute alla porta di Venezia, in Piazzale Roma, nelle settimane scorse.

Tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, infatti, almeno due episodi dai contorni simili ma completamente slegati l'uno dall'altro hanno destato preoccupazione: una rissa tra sei stranieri, con quattro accoltellati di cui due molto gravi, e altri due feriti in condizioni meno serie. E un tassista di Mogliano preso a pugni dai tunisini ubriachi che pretendevano di essere portati in terraferma.

Con i bengalesi che hanno preso le difese, probabilmente, dell'autista, e hanno avuto la peggio. «Ma siamo matti? Io non ci vado più a lavorare a Piazzale Roma, e l'ho comunicato ufficialmente al Comune. Almeno finché non cambierà qualcosa - dice Davide Gavardina, l'autore della protesta, che precisa di parlare a titolo personale pur avendo riscosso la solidarietà e la condivisione di alcuni colleghi - non posso rischiare, come mi è capitato qualche settimana fa, di assistere allo spettacolo di una sala operatoria a cielo aperto. Sono quarant'anni che faccio questo mestiere, la delinquenza c'è sempre stata, ma a questi livelli no. Ho lavorato con la clientela del Casinò, c'era di tutto in mezzo, e dove girano molti soldi. Ma mai problemi di questo tipo. Buongiorno e buonasera. Adesso rischi la vita, senza neanche sapere perché. Abbiamo paura, a volte ho contanti in barca, i clienti possono avere oggetti di valore. Dove siamo arrivati? C'è bisogno di un'attenzione diversa e finché ci sarà questa situazione, ho avvertito che il mio turno a Piazzale Roma non lo coprirò». 

Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 14:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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