Trovate 20 tonnellate di cenere contaminata da cesio radioattivo

Sabato 31 Dicembre 2016 di Paola Treppo
Il cartello di ingresso a Cave del Predil di Tarvisio
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TARVISIO (Udine) - Allarmanti concentrazioni di cesio 137, radioattivo, sono state rilevate nelle ceneri stoccate all’interno dell’impianto di teleriscaldamento a biomassa che serve 26 utenze della frazione di Cave del Predil, a Tarvisio; si tratta di ceneri prodotte dalla combustione del cippato20mila kg di cenere radioattiva sono stati messi in sicurezza in un’area dell’impianto per evitarne la dispersione.

L'allarme 
L’allarme scatta a inizio settimana quando il gestore dell’impianto da 2640 kW, la “Euro&Promos” riceve gli esiti degli esami fatti da una società di Forlì, la “Protex Italia”, realtà specializzata in questo settore. Non è un controllo obbligatorio: la “Euro&Promos” però è scrupolosa e non lascia nulla al caso. Da qui la scoperta dei valori anomali di cesio 137 e la comunicazione immediata data a Comune, Arpa, Vigili del fuoco e Azienda sanitaria. Viene interrotta la produzione col cippato e si passa al biodiesel, così da proseguire la fornitura delle 26 utenze. Sono stati fatti poi altri controlli a Cave del Predil: all’ingresso della miniera, nel parco giochi e fino a 700 metri di distanza dall’impianto, per verificare l’eventuale pericolo per la popolazione. Sul territorio non è stato rilevato alcun problema ambientale con i valori di cesio, che sono nella norma.
 
I valori
Il cippato ha una minima contaminazione da cesio: il problema è nelle ceneri che hanno una concentrazione è di 5000 becquerel per kg contro i 1000 previsti per legge; una radioattività cinque volte maggiore che, se confermata, costringerà a trattare la cenere non come rifiuto speciale ma come rifiuto radioattivo. Resta ora da capire cosa sia successo dal momento che il cippato arriva da filiera corta, cioè da piante abbattute e tagliate entro 25 km di distanza dal centro di Tarvisio. 
Ultimo aggiornamento: 10:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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