UDINE - La Procura di Udine ha deciso di procedere con un accertamento tecnico irripetibile sul propulsore del Pioner 300, l’ultraleggero precipitato lo scorso 29 aprile a Lusevera, in provincia di Udine. Nel terribile schianto persero la vita Alessio Ghersi, 34 anni, capitano dell’Aeronautica e componente della Pattuglia acrobatica nazionale e a Sante Ciaccia, 35 anni, manager milanese parente della moglie di Ghersi. Il sostituto procuratore Giorgio Milillo ha ritenuto necessario affidare una consulenza tecnica sul funzionamento e su eventuali problemi o difetti legati alla costruzione o alla manutenzione del propulsore.
La difesa
L’avvocato Bruno Malattia, che assiste Rusalen, Stinat e Rappo, appena venuto a conoscenza del “coinvolgimento” dei suoi assistiti, aveva sottolineato che, «pur apprezzando l’intendimento della Procura della Repubblica di Udine di voler garantire il diritto di difesa, non è dato comprendere come ragionevolmente possano essere indagati per l’incidente aereo di Lusevera i “due soci contitolari dell’azienda costruttrice” del velivolo. L’aereo Pioneer 300F, costruito da Alpi Aviation nel 2000 e venduto a terzi, qualche anno fa era stato acquistato dall’attuale proprietaria che nel marzo 2021 lo aveva concesso in comodato gratuito ad alcuni piloti delle Frecce tricolori, che lo avevano esaminato, trovandolo privo di difetti ed in perfetto stato di manutenzione, ed utilizzato in questi due anni. Dovrebbe escludersi pertanto fin d’ora qualsiasi coinvolgimento nell’inchiesta di Alpi Aviation e dei suoi amministratori». Ora l’indagine della Procura udinese si dirige invece proprio sul funzionamento dell’ultraleggero cotruito a San Quirino.
Lo schianto
Ghersi era il pony 5 della formazione della Pan, un pilota che dire esperto e èpreparato è dire poco. Quel sabato di aprile era decollato dall’aviosuperficie di Pasian di Prato con un Pioneer 300, I-8548. Ed erano stati due abitanti di Lusevera a vederlo precipitare, a vedere un’esplosione, una fiammata e poi il fumo. Subito dopo l’allarme dato dai due residenti e da otto studenti universitari testimoni della tragedia, sono arrivati i vigili del fuoco, accompagnati sul posto da quanti avevano assistito alla tragedia. La zona era stata raggiunta dall’elisoccorso e dall’elicottero dei Vigili del fuoco. A preoccuparsi per il mancato rientro del pilota è stato lo stesso comandante delle Frecce, il colonnello Stefano Vit, a cui è poi spettato il doloroso compito di informare i genitori arrivati da Domodossola per la manifestazione del 1. maggio a Rivolto, quando le Frecce ogni anno si esibiscono nell’ultimo addestramento prima della stagione estiva. Quella manifestazione è poi stata sospesa in segno di lutto e rispetto per la morte del capitano Ghersi, che si era alzato in volo con l’amico manager milanese Sante Caccia. Entrambi sono morti sul colpo.
La famiglia di Alessio Ghersi non sarà lasciata sola. «L’Aeronautica è una famiglia, è una squadra. Alessio e Sante avranno tutto il supporto da parte nostra - aveva detto il colonnello Rubino -. Alessio era un ragazzo molto giovane, fantastico».