GRADO (Gorizia) - Ricorre quest’anno il centoventicinquesimo anniversario della nascita ufficiale della spiaggia di Grado come stazione balneo-curativa. Era il 25 giugno 1892 infatti quando l’imperatore Francesco Giuseppe promulgava a Vienna la legge, su proposta della Dieta della Principesca Contea di Gorizia e Gradisca, con cui venivano stabilite «le norme fondamentali per la regolazione dell’azienda di cura e per l’emanazione di un regolamento di cura per il circondario di cura di Grado».
Nulla nasce per caso: alle spalle di quel provvedimento ufficiale c'è un lungo e intelligente impegno. Sin dal 1873, a vario titolo, fondatori e protagonisti dei primi anni di vita dell’ospizio marino, valorizzarono l’ambiente e il clima di Grado a fini terapeutici. Il testo normativo di quel 25 giugno 1892 è semplice, strutturato da soli cinque articoli che dettano chiare norme, attualissime anche a 125 anni di distanza.
Il vecchio regolamento
La parte più curiosa di questo regolamento è riportato nell’articolo 29, quello relativo alla riscossione della tassa di cura. «Ad eccezione delle persone pertinenti al comune e dei membri comunali in genere che hanno stabilite dimora nel circondario di cura e dei loro famigliari, sono da considerarsi quali ospiti in cura i visitatori del circondario di cura, i quali vi mantengono la loro dimora oltre 48 ore».
I poveri e i bimbi non pagavano
Si legge anche: «Oltre alle persone testé eccettuate vanno esenti dal pagamento della tassa di cura: a) Quelli che comprovano di trattenersi nel circondario di Grado per affari estranei al soggiorno di cura e dei bagni; b) i medici e chirurghi laureati nazionali ed esteri, loro mogli, figli minorenni e figlie nubili viventi in famiglia; c) le persone di servizio; d) quei forestieri che potranno comprovare la loro povertà; e) i fanciulli ricoverati nell’ospizio marino ed il personale addetto a quello stabilimento; f) gli attinenti dei fanciulli ricoverati nell’ospizio marino, qualora prendessero soggiorno in Grado al solo scopo di sorvegliare i proprio bambini senza approfondire dei mezzi di cura o dei bagni di mare». Nelle foto la vista di Grado dal cielo.
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