​Ricevevano denaro per i profughi
e se lo intascavano: 25 indagati

Lunedì 8 Febbraio 2016 di Paola Treppo
Ricevevano denaro per i profughi e se lo intascavano: 25 indagati
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UDINE - La Guardia di Finanza di Udine ha notificato un provvedimento di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura di Gorizia nei confronti di una onlus che risulta aver gestito per anni un centro di accoglienza immigrati per il quale il Ministero dell’Interno, tramite la Prefettura, sosteneva gli oneri economici per accoglienza e mantenimento dei cittadini extracomunitari ospitati.
 
Le indagini hanno rilevato diverse attività criminose: reati di natura associativa per l’erogazione di denaro pubblico apparentemente “legittimo” per la liquidazione delle fatture, per i servizi resi, presentate di volta in volta alla Prefettura di Gorizia - con la quale l’ente no-profit aveva una convenzione -, fatture risultate “incrementate”. Gli indagati non fornivano beni e servizi ai migranti tra cui carte telefoniche prepagate, sigarette, pocket money e acqua, come invece previsto dal contratto.  
 
La vicenda ha già portato al rinvio a giudizio presso il Tribunale di Gorizia di 11 persone (dirigenti e dipendenti della onlus, e pubblici funzionari) per truffa ai danni dello Stato per rimborsi indebiti ottenuti dalla Prefettura di Gorizia per 2.300.000 euro; c’è un ulteriore caso di frode in pubbliche forniture per aver fornito agli ospiti della struttura 375 materassi, pagati dalla Prefettura come ignifughi, ma che in realtà non avevano quella certificazione.
 
Il responsabile locale della onlus e 3 dipendenti si erano appropriati di oltre 88.000 euro inviati dall’estero, tramite circuiti di money-transfer, dai familiari agli ospiti della struttura. L’ente no-profit, poi. acquistava migliaia di bottiglie di acqua, destinata agli ospiti, da una società di Pordenone che provvedeva direttamente al trasporto e consegna a Gorizia, acqua che però veniva “formalmente” ceduta a una società slovena che poi la “rivendeva” in Italia.
 
Il provvedimento di chiusura delle indagini preliminari è stato notificato complessivamente a 21 persone fisiche e 4 soggetti giuridici, tra quali la onlus, per reati di associazione a delinquere, fiscali, peculato, frode in pubbliche forniture, falso e favoreggiamento.
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