Rilievi laser 3D, luce schermata: si restaura il Tempietto Longobardo

Venerdì 3 Marzo 2017 di Paola Treppo
Il restauro degli stalli di legno del Tempietto Longobardo a Cividale del Friuli

CIVIDALE DEL FRIULI (Udine) - Tornano al loro originario spendore gli stalli trecenteschi del Coro ligneo del Tempietto Longobardo a Cividale del Friuli, Città Unesco dal 2011. É partito, infatti, il complesso intervento di restauro nel cuore del Monastero di Santa Maria in Valle. 

Restauro con rilievo laser in 3D
Si tratta uno dei più preziosi arredi liturgici medievali conservati in Friuli Venezia Giulia, il cui ultimo intervento conservativo risale a oltre un secolo fa. Dalla loro costruzione e collocazione, gli stalli non avevano mai abbandonato l’aula del Tempietto. Con lo spostamento nel cantiere-laboratorio è iniziato il minuzioso lavoro di restauro, pulitura e risanamento del legno, realizzato tutto a mano, con l’impiego di strumentazioni e tecnologie innovative, come il rilievo geometrico laser in 3D. L'intervento ha fatto venire alla luce le decorazioni a più colori negli intagli. Per il recupero viene usato un sistema di illuminazione a led con lampade filtrate, per eliminare le radiazioni infrarosso e i raggi ultravioletti, in modo tale che la luce non danneggi i materiali, sensibili ad alcune lunghezze d’onda.

Cantiere aperto al pubblico 
Già visibile grazie a un sistema di schermatura trasparente, dal prossimo 20 marzo il cantiere aprirà eccezionalmente al pubblico con una serie di visite guidate e i preziosi manufatti potranno essere osservati da vicino dai turisti. La prenotazione delle visite, della durata di 45 minuti, è obbligatoria. Ecco il calendario delle visite: 20 marzo, 3 e 21 aprile, 5 e 15 maggio; 5 e 19 giugno. Orari e modalità di prenotazione saranno presto consultabili sul sito http://www.sabap.fvg.beniculturali.it.
 
La collaborazione tra gli enti 
«Il caso esemplare di questo intervento di restauro dimostra ancora una volta che, quando fra gli enti pubblici chiamati a operare insieme si instaura un clima di accordo e di condivisione degli obiettivi, i risultati per il territorio non tardano ad arrivare - dice il soprintendente, Corrado Azzollini -. Qui si è riusciti a trasformare il potenziale disagio di un restauro in corso nella possibilità, davvero unica, offerta ai visitatori per ammirare ancor meglio le opere d’arte. Dobbiamo esserne tutti orgogliosi». 

Il progetto di restauro è stato interamente finanziato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto col Ministero dell’economia e delle finanze.

I fondi sono stati assegnati al Segretariato regionale Fvg che, tramite la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio Fvg, ha progettato il primo lotto di intervento. 

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