Pattuglioni italo-austriaci, profughi
spariti dai treni sulla linea di Tarvisio

Martedì 13 Settembre 2016 di Maurizio Bait
Pattuglioni italo-austriaci, profughi spariti dai treni sulla linea di Tarvisio
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TARVISIO - Incredibile ma vero: nemmeno uno. Il popolo dei migranti sembra essersi dissolto come nebbia al mattino: le pattuglie miste delle Polizie italiana e austriaca che ieri di buon’ora hanno avviato i controlli su tutti e 12 i treni in transito fra Carinzia e Friuli Venezia Giulia non hanno trovato nemmeno un potenziale richiedente asilo sui convogli verso Italia e verso Austria. A segnalarlo senza troppa sorpresa è Irene Tittoni, comandante della 4. Zona della Polizia di frontiera (che comprende il Nordest). La prima pattuglia, composta da tre agenti della Bundespolizei e due colleghi della Polizia di frontiera, è salita alla stazione di Klagenfurt su un convoglio che da Vienna era diretto in Italia e non ha trovato nemmeno un profugo. Soltanto uno straniero è stato bloccato alla stazione di Villach - ha precisato Tittoni al Gazzettino - mentre si apprestava a salire su un treno per l’Italia.
Il passaparola sui social media deve aver funzionato con particolare efficacia se ieri le pattuglie miste si sono trovate di fronte al "non-fenomeno" dei migranti. Soddisfazione, anzi un vero quanto insolito plauso è stato espresso per il Siulp dal segretario tarvisiano del sindacato di Polizia, Luca Onofrio. «Ho piena fiducia che il fenomeno d’ora in poi regredirà - spiega - anche se occorre vigilare sulle possibili alternative di passaggio».
Infatti: ora la domanda è piuttosto semplice. Fino a quando durerà? O meglio: per dove cominceranno a passare? «Qualora i passaggi, che grazie agli accordi con il Governo di Vienna sono vistosamente diminuiti negli ultimi due mesi, dovessero intensificarsi su strada - annuncia la comandante Tittoni - le nostre autorità sono pronte ad esercitare per più fitti controlli sulla viabilità la medesima pressione già manifestata per i controlli sui treni alle autorità austriache», che peraltro «si sono sempre dimostrate del tutto disponibili a collaborare».
I treni da controllare sono mediamente 12 ogni 24 ore, più eventuali convogli straordinari. Si controllano anche quelli provenienti da Monaco di Baviera e si impiegano 30 agenti della Polizia di frontiera, 10 colleghi della Polizia ferroviaria che danno man forte nelle stazioni, il personale del Reparto mobile distaccato a Tarvisio e i soldati che affiancano la Polizia in questo lavoro senza sosta.
E se adesso i flussi si sfogassero verso Gorizia e Trieste? «In entrambi i casi - risponde Irene Tittoni - sono già presenti presidi di sorveglianza adeguati, i quali giornalmente contrastano la criminalità che sfrutta i migranti».
Ultimo aggiornamento: 13:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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