​Naufrago salvato da nave carico:
tutta la notte in balia delle onde

Giovedì 25 Agosto 2016 di Paola Treppo
Naufrago salvato da nave carico: tutta la notte in balia delle onde
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AQUILEIA (Udine) - Un marinaio gradese partito da Pola a bordo di un’imbarcazione a motore di 10 metri e diretto, presumibilmente lungo costa, a Lignano, è stato recuperato questa mattina dopo aver trascorso tutta la notte in balia delle onde - soffiava vento forte da NordEst - a circa 13 miglia dalla costa istriana tra Parenzo e Rovigno.

Sono circa le 2 e mezza di notte quando L.S., 47 anni, della Nautiservice di Aquileia, lancia il may day alla centrale operativa della Capitaneria di Porto di Trieste perché è rimasto in panne in mezzo al mare in una posizione non conosciuta; mancava infatti di localizzatore satellitare alias Gps a bordo. Scattano immediatamente le operazioni di soccorso che hanno visto la  collaborazione delle preposte autorità di ricerca e soccorso in mare italiane e croate - Guardia Costiera Trieste,  Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma e Centro di Coordinamento Soccorso in mare  di Rijeka -, che si sono concluse questa mattina alle 10 circa quando una nave turca “Inga A” partita da Misurata e diretta a Capodistria, è stata dirottata sul punto dalla Capitaneria di porto di Trieste ed è riuscita a recuperare il naufrago in buone condizioni di salute.

«Il lieto fine della vicenda – dice il Capo Reparto Operativo della Guardia Costiera di Trieste, il comandante di vascello Fabio Poletto - è dovuto al sangue freddo del naufrago che ha avuto l’accortezza, una volta che anche il telefono cellulare aveva esaurito la carica della batteria e pertanto eravamo impossibilitati a localizzarlo, a comunicarci tramite la radio di bordo quanto riusciva a vedere attorno a sé una volta fatto giorno, ad esempio le navi in transito. La professionalità degli operatori del centro “Vessel Traffic Center” di Trieste ha fatto il resto e così alle 10 di oggi, giovedì 25 agosto, siamo riusciti a comunicare al suo ufficio che L.S. era sano e salvo e di andare a recuperarlo a Capodistria - ovviamente informando prima le Autorità slovene che la persona in più a bordo della nave non era un clandestino ma un naufrago». 
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