​Emergenze? Da settembre si deve
chiamare solo il numero unico 112

Mercoledì 1 Giugno 2016 di Paola Treppo
La centrale operativa dei vigili del fuoco di Udine
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UDINE - Entro la fine dell'anno i cittadini del Friuli Venezia Giulia, per ogni caso di emergenza, sia essa sanitaria o di pubblica sicurezza, avranno semplicemente un unico numero di telefono da tenere a memoria e da chiamare: il 112. Una razionalizzazione che allinea la Regione alle direttive europee e che renderà più efficace ed efficiente il servizio di pronto intervento e di soccorso in tutti i suoi ambiti. Questo l'effetto del Protocollo d'intesa finalizzato all'attuazione del 112, il Numero Unico di Emergenza Europeo (Nue), e sottoscritto ieri a Roma dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e dal ministro dell'Interno Angelino Alfano. 
 
Il nuovo call center, in cui lavoreranno in tutto 29 operatori, troverà base operativa a Palmanova nella sede della Protezione civile regionale e garantirà all'utenza un servizio gratuito, innovativo e multilingue. Di estrema importanza, inoltre, la funzione di localizzazione della chiamata, che permetterà di risalire al numero civico o alla cella della rete mobile, a seconda che la segnalazione provenga da un'utenza fissa o da un cellulare. Il filtro operato dalla nuova struttura contribuirà anche a individuare le chiamate improprie (attorno al 50%), che altrimenti rischierebbero di intasare le linee impendendo a chi si trova in una situazione di allarme di ricevere soccorso in tempi rapidi. Andranno in soffitta quindi il 113, il 118, il 115 e lo stesso 112, per come lo conosciamo oggi. Si tratterà comunque di un distacco graduale, nel senso che all'entrata a regime del nuovo servizio i vecchi numeri continueranno per un breve periodo a essere ancora operativi.
 
Circa un milione di euro la cifra che la Regione andrà ad investire per l'attivazione della centrale unica di risposta: fra strumentazioni, reclutamento del personale, formazione e manutenzioni. Per quel che riguarda invece le spese di adeguamento tecnologico dei centri di risposta di secondo livello, nonché quelle di interfacciamento con la sede di Palmanova del Nue, saranno in entrambi i casi a carico delle Amministrazioni responsabili per competenza. Soddisfazione è stata espressa dalla presidente Fvg Serracchiani per il lavoro svolto e per il risultato conseguito di essere la terza regione in Italia dopo Lombardia e Lazio ad avviare il servizio. «Un servizio - ha sottolineato la presidente - che va a diretto beneficio della comunità regionale, adeguando l'accesso alle prestazioni degli enti pubblici agli standard europei».
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