Addio ad Addo Mosanghini, quasi 102 anni, comandò Brigata Cormor

Giovedì 20 Luglio 2017 di Paola Treppo
Addo Mosanghini in una foto con il sindaco di Mortegliano, Alberto Comand
MORTEGLIANO e UDINE - Il Friuli perde un pezzo della sua storia con la morte di Addo Mosanghini che se n'è andato ieri, mercoledì 19 luglio, all'età di 101 anni. Ne avrebbe compiuti 102 in agosto. Addo era stato comandante della Brigata Cormor Osoppo Friuli. Sottufficiale dell'Esercito, aveva fondato una unità partigiana della Osoppo a Mortegliano, il suo paese d'origine.

«Lo si ricorda per il suo impegno - dice lo storico di Mortegliano, Roberto Tirelli -; quando ci fu la ritirata dei cosacchi dal paese e i garibaldini avevano tutte le intenzioni di ucciderli, lui intervenne tanto che gli stessi cosacchi poterono poi lasciare il paese in pace. Stessa cosa per l'allora potestà Pressaco, preso di mira perché fascista. Ma era un fascista per modo di dire e Addo intervenne, si oppose, perché gli venisse risparmiata la vita, riuscendo nel suo intento. Lo ricordiamo anche per il suo libro, "L'orologio di Cecilia", che Addo scrisse dopo aver ricevuto, da Cecilia Deganutti, il suo orologio, appunto, prima di essere arrestata».

Nel dopoguerra Addo era diventato maestro elementare ma non insegnò per molto. Ha operato nel Patronato della scuola fino alla pensione. Viveva a Udine e, fino a 90 anni, raggiungeva Mortegliano con un autobus (nella foto con il sindaco di Mortegliano, Alberto Comand, nel 2011). Qui inforcava una vecchia bicicletta e andava a lavorare i suoi campi. Di recente era stato accolto in casa di riposo dove ieri si è spento. 
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