Maxi furto di frese diamantate: spariti centomila pezzi per 300mila euro

Martedì 5 Settembre 2017 di Paola Treppo
Maxi furto di frese diamantate: spariti centomila pezzi per 300mila euro
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VAL RESIA (Udine) - Maxi furto di frese diamantate alla Diamir, una Srl con sede in Val Resia specializzata nella produzione di molette diamantate destinate per il 90% al settore dell'odontoiatria e per il 10% a quello dello della meccanica di precisione. Un danno importante per l'unica realtà produttiva non agricola o forestale che sorge in Val Resia, tra le frazioni di Prato e San Giorgio. 

«Eravamo in ferie e il mio socio, venerdì scorso, è passato in sede per controllare che tutto fosse in ordine, in previsione della riapertura dell'azienda - spiega l'amministratore unico, Franceschino Buttolo -; venerdì non ha notato nulla di strano. Lunedì mattina, invece, ci siamo accorti che alcuni documenti sulla scrivania erano stati spostati e che una finestra, quella sul retro, che non si vede dalla strada, era stata scassinata, anche se poi rischiusa».

A quel punto i due soci fanno un controllo in tutte le stanze e scoprono di essere stati derubati. «Dal magazzino sono sparite circa 100mila frese diamantate, alcune delle quali erano pronte per essere consegnate un cliente estero. Un danno notevole, che noi abbiamo stimato al momento tra i 30 e i 50mila euro. I ladri, che crediamo abbiano agito su commissione, hanno rubato anche una piccola lavatrice a ultrasuoni che si usa sempre per pulire le frese».

Una fresa di questo tipo, ricoperta da cristallo di diamante, costa, come prodotto finito, sul mercato, 3 euro a pezzo: chi ha rubato la merce, quindi, può ottenere un ricavo illecito di 300mila euro. Le frese della Diamir, realtà di eccellenza, certificata, produce frese di altissima qualità; opera per clienti italiani ed esteri e lo scorso anno, a seguito di un controllo del Ministero, è risultata non solo in regola sotto ogni profilo, ma di assoluta affidabilità.

Il colpo è stato messo a segno nel fine settimana appena trascorso ed è stato denunciato ai carabinieri della Compagnia di Tarvisio che adesso indagano per identificare il responsabile del furto. «Facciamo un appello a tutti i professionisti che operano nel settore - dice Buttolo -: fate attenzione a chi vi propone frese di dubbia provenienza o a prezzi sospetti. Temiamo tuttavia che questo materiale possa uscire dall'Italia per essere piazzato sul mercato nero estero, in Paesi dove non ci sono ancora accurati controlli sulla provenienza della merce». La Diamir opera nella piccola zona Pip della Val Resia dal 1985 anche se la società è nata nel 1983. Fino a oggi non aveva subito furti. 
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