​Palmanova più vicina l’Unesco:
ecco come potrebbe diventare

Lunedì 25 Luglio 2016 di Paola Treppo
Un ostello per l’ex caserma Filzi di Palmanova

PALMANOVA (Udine) - L’ex Caserma Filzi, la polveriera Barbaro e le mura di Palmanova sono stati oggetto di un percorso di studio e progettazione che ha impegnato 37 studenti del primo anno del corso di laurea magistrale in architettura dell’Università di Udine. Gli studenti hanno elaborato ipotesi di restauro e di nuove destinazioni di tre architetture storiche della Città Stellata. Idee e progetti sono stati sviluppati nell’ambito del Laboratorio integrato di restauro architettonico tenuto da Alessandra Biasi, Andrea Cortesia e Domenico Visintini. Le ipotesi progettuali sono stata presentate durante un incontro con il rettore dell’Ateneo friulano, Alberto De Toni, il sindaco di Palmanova, Francesco Martines, il direttore del Demanio del Friuli Venezia Giulia, Pierluigi De Blasio e la rappresentante della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Stefania Casucci. L’iniziativa rientra nel programma operativo della Convenzione stipulata da Università di Udine, Soprintendenza e Demanio che vuole valorizzare il patrimonio storico, edilizio, architettonico, urbano di Palmanova, anche per favorire l’inserimento della città nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.
 
I rilievi fotogrammetrici e laser scanning sul campo hanno consentito le restituzioni digitali bidimensionali e tridimensionali delle strutture. Analizzati materiali e sistemi costruttivi, sono stati rilevati lo stato dei degradi e dei dissesti ed elaborate le proposte di intervento, che prevedono anche nuove possibili destinazioni d'uso delle tre strutture architettoniche. Per l’ex caserma Filzi si prevedono diverse funzioni a vari livelli; dalla cantina-enoteca al piano interrato, all’ostello o bed&breakfast ai piani superiori, un luogo di sosta, scambio e passaggio per i ciclisti al livello del sottotetto collegato al sistema dei percorsi pedonali/ciclabili esterni da sviluppare alla sommità delle mura. Il piano per il restauro delle Mura si basa sullo studio accurato delle tecniche costruttive, con specifico riferimento ai criteri di connessione tra cortina e nucleo e all’interazione con il terrapieno retrostante: è prevista la realizzazione di un percorso pedonale che recupera l’antico tracciato di ronda che percorreva in quota il perimetro murario. Per la ex-polveriera Barbaro sono state immaginate destinazioni ad auditorium o sala conferenze, dopo un attento studio preliminare che, anche in questo caso, è partito dall’analisi dei materiali.

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