La strage di Peteano: «Grande
esempio di dedizione al dovere»

Martedì 31 Maggio 2016 di Paola Treppo
La strage di Peteano: «Grande esempio di dedizione al dovere»
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SAGRADO (Gorizia) - Oggi il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, ha presenziato a Peteano di Sagrado, alla cerimonia del 44° anniversario dell’attentato in cui persero la vita il Brigadiere Antonio Ferraro e i Carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni. Il Generale di Corpo d’Armata Del Sette era accompagnato dal Comandante Interregionale, Generale di Corpo d’Armata Carmine Adinolfi, e dal Comandante della Legione Friuli Venezia Giulia, Generale di Brigata Vincenzo Procacci; presenti alcuni familiari dei Caduti e numerose autorità, tra cui il sindaco di Sagrado Elisabetta Pian, il Prefetto di Gorizia Isabella Alberti, Federico Prato in rappresentanza del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Trieste, il Presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, il Comandante del Comando Militare Esercito di Trieste, Generale di Brigata Alessandro Guarisco, il Questore di Gorizia Lorenzo Pillinini e l’Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri Generale Corpo d’Armata Michele Ladislao con una rappresentanza dell’Associazione.

Quel maledetto 31 maggio 1972
Nella tarda serata del 31 maggio 1972, rimasero mortalmente investiti dall’esplosione di un ordigno collocato nel cofano di una Fiat 500 bianca, abbandonata sulla strada provinciale che collega Gorizia a Gradisca d’Isonzo, il Brigadiere Antonio Ferraro di 31 anni, coniugato. Era nato a Santa Croce Camerina e prestava servizio a Gradisca da circa due anni; il Carabiniere Donato Poveromo di 33 anni, coniugato. Era nato a Campomaggiore di Potenza e prestava servizio a Gradisca dal settembre 1971; il Carabiniere Franco Dongiovanni di 23 anni, celibe, il più giovane, nato a Uggiano La Chiesa, in provincia di Lecce. Anch’egli era in servizio al Nucleo Radiomobile di Gradisca dal settembre 1971. In quel terribile attentato, il Sottotenente Angelo Tagliari ha riportato lesioni al viso e alla mano destra. I tre militari morti venivano insigniti della Medaglia d’Argento al Valor Civile “alla memoria” perché “Mirabile esempio d’incondizionata dedizione al dovere e di sprezzo del pericolo”. Inoltre, nel 2010, il Presidente della Repubblica, in occasione del “Giorno della Memoria”, ha conferito loro anche l’Onorificenza di “Vittime del terrorismo”.
 
Il ricordo del Comandante Generale Del Sette
«L’Arma non dimenticherà mai i propri Caduti: nel ricordo continueranno a vivere coi loro valori, stimolando ulteriormente l’impegno dei colleghi oggi in servizio» ha detto Del Sette che, nel rivolgersi ai Carabinieri dei reparti della Regione Friuli Venezia Giulia, ha espresso vivo compiacimento per la lodevole attività svolta sia in Patria che all’estero.

In particolare ha sottolineato gli ottimi risultati ottenuti dall’Arma nell’azione di prevenzione e di contrasto a ogni forma di criminalità, esortando a continuare a operare con entusiasmo e professionalità, per fornire risposte sempre più concrete e puntuali ai cittadini che, nelle stazioni Carabinieri, «Vedono un costante e significativo punto di riferimento nella vita di ogni giorno. Del Sette ha espresso viva gratitudine ai sindaci e ai parroci, sempre vicini all’Arma nel sostenere iniziative a tutela e a favore delle collettività».

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