ROMA - Dall'esame autoptico eseguito ieri sera sul cadavere di Giulio Regeni, il ricercato italiano ucciso al Cairo, non sarebbero emersi segni di abusi o di violenze sessuali subiti dal giovane. È quanto si apprende da fonti qualificate.
La frattura della colonna cervicale, determinata quasi certamente da una torsione innaturale del collo del giovane da parte di una persona che gli stava di fronte, ha avuto come conseguenze la rottura del midollo spinale e una conseguente crisi respiratoria, alle quali è seguita, infine, la morte. Sul cadavere sono state rilevate fratture in varie parti del corpo, in aggiunta alla rottura indotta della colonna cervicale, che è stata causa primaria della morte.
Il pm Sergio Colaiocco ha firmato stamani il nullaosta per la restituzione ai familiari della salma. Domani il cadavere del ventottenne lascerà l'istituto di Medicina legale La Sapienza e sarà trasferito in Friuli. Martedì ci sarà il funerale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA La conferma definitiva, tuttavia, si avrà soltanto quando saranno conclusi specifici esami di laboratorio che saranno svolti nei prossimi giorni su alcuni reperti.
La frattura della colonna cervicale, determinata quasi certamente da una torsione innaturale del collo del giovane da parte di una persona che gli stava di fronte, ha avuto come conseguenze la rottura del midollo spinale e una conseguente crisi respiratoria, alle quali è seguita, infine, la morte. Sul cadavere sono state rilevate fratture in varie parti del corpo, in aggiunta alla rottura indotta della colonna cervicale, che è stata causa primaria della morte.
Il pm Sergio Colaiocco ha firmato stamani il nullaosta per la restituzione ai familiari della salma. Domani il cadavere del ventottenne lascerà l'istituto di Medicina legale La Sapienza e sarà trasferito in Friuli. Martedì ci sarà il funerale.