L'ambasciatore egiziano: «Giulio
non è mai stato arrestato»

Lunedì 15 Febbraio 2016
L'ambasciatore egiziano in Italia Amr Helmy e Giulio Regeni
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ROMA - «Le informazioni diffuse dai media occidentali e riprese dalla stampa italiana sono completamente errate». È quanto afferma l'ambasciatore egiziano in Italia, Amr Helmy, mettendo in dubbio le stesse fonti citate da alcuni organi di stampa che ieri avevano diffuso la notizia che Giulio Regeni, il giovane ricercatore trovato morto al Cairo, sarebbe stato prelevato da alcuni agenti il 25 gennaio scorso.


«Nessuno degli investigatori egiziani o italiani - sostiene Helmy - ha rilasciato dichiarazioni» in tal senso. Affinché le indagini congiunte si svolgano in maniera «professionale» serve «una presa di distanza dai mass-media». Il giovane, torna a ribadire Helmy «non è stato arrestato dagli apparati di sicurezza egiziani come citano alcune fonti dei media». 
In questo momento «qualsiasi speculazione potrebbe influire sulle indagini
», scrive in una nota l'ambasciatore

LE INDAGINI
Conversazioni quotidiane di Giulio Regeni attraverso Facebook e altri social network con almeno 30 tra familiari, amici, colleghi e referenti universitari sono al vaglio del pm Sergio Colaiocco, titolare dell'inchiesta sull'omicidio del ricercatore friulano avvenuto in Egitto.
La massa di comunicazioni, emersa dal computer del giovane recuperato al Cairo dai genitori e consegnato al magistrato italiano, servirà agli inquirenti per completare la ricostruzione della rete di relazioni di Giulio.

 

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 10:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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