La Vittorio Veneto trasloca in Porto
Vecchio: sarà un museo navale

Martedì 24 Maggio 2016 di E.B.
La Vittorio Veneto trasloca in Porto Vecchio: sarà un museo navale
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TRIESTE - E' ufficiale. La nave Vittorio Veneto traslocherà da Taranto nelle acque del Porto Vecchio di Trieste per diventare il primo museo navale galleggiante d'Italia. A darne notizia è stata questo pomeriggio il ministro della Difesa Roberta Pinotti, in visita a Trieste dove ha visitato il Magazzino 26 dell'antico scalo (destinatario di 50 milioni del Governo) e la mostra del LLoyd alla Centrale Idrodinamica. L'incrociatore portaelicotteri della Marina Militare è attualmente ormeggiato a Taranto ma è andato in disarmo dal 2005. Il suo trasloco andrà di pari passo alla realizzazione del polo museale del mare che troverà spazio in una parte del Magazzino 26: non solo modellini nelle teche dunque ma imbarcazioni reali sulle quali salire accanto al pontone gru Ursus. «La trasportabilità è fattibile» ha assicurato il ministro. La prova del nove sarà la sua trasformazione in Polo museale, il trasporto sarà la fase più semplice. «Dovrà essere allineata ai tempi del museo, vogliamo correre» ha puntualizzato il sindaco Roberto Cosolini che la prossima settimana accoglierà il premier Matteo Renzi per firmare l'accordo formale sul Porto Vecchio.

Al centro dell'incontro anche la progressiva trasformazione della caserma di via Rossetti in parte integrante della città, al ministro sono state presentate le caratteristiche del progetto di recupero messo in campo da Cassa Depositi e Prestiti: al Comune è stato destinato un edificio che arricchirà il polo scolastico che soffriva della presenza di numerose succursali del liceo linguistico Petrarca e scientifico Galiei collocati nella stessa zona. «Consentiremo a queste due scuole - ha detto Cosolini - di  avere tutte le attività concentrate in un unico polo mentre l'area abbandonata verrà recuperata per servizi pubblici, attività private e insediamenti di varia natura». «Il Governo punta a valorizzare - ha aggiunto Pinotti - il patrimonio che non serve più mettendolo a disposizione degli enti locali». I tempi: un anno per completare la parte autorizzativa della progettazione, quindi nel 2017 potrebbero avere inizio i cantieri.

Infine «con la collaborazione del ministro e della prefettura - ha riferito il sindaco - abbiamo sciolto un nodo importante, quello legato al monumento dei fucilati di Opicina che soffirva di una collocazione poco degna all'interna del poligono, si prometteva da decenni una soluzione ma in questi ultimi due anni siamo giunti al risultato e al ministro ho consegnato una lettera che chiude l'iter di trasferimento del sito destinato a diventare un monumento a tutti gli effetti con autonomia e dignità». «E' importante per chi amministra - ha concluso il ministro - far sentire la propria voce anche se può sembrare una questione marginale, i monumenti che ricordano momenti storici importanti devono essere a disposizione dei cittadini».


 
Ultimo aggiornamento: 20:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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