Derby di serie D: ultras triestini
scatenati a Tamai

Lunedì 7 Novembre 2016 di Pierpaolo Simonato
Derby di serie D: ultras triestini scatenati a Tamai
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Calcio, alcol e follia uniti in un mix fatale: così serve una carica combinata di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa per calmare i bollenti spiriti di 28 tifosi triestini venuti alle mani dopo il successo di ieri dei muli triestini a Tamai (2-0), nel campionato di serie D.

FAIDA - La dura legge degli ultras colpisce anche a Tamai, mostrando ai miti fan delle Furie rosse la faccia peggiore del loro sport preferito. I supporter delle Gloriose Alabarde giunti al Comunale erano stati più di 250. La stragrande maggioranza di loro si è comportata in maniera irreprensibile. Ma due fazioni ospiti avevano cominciato ad attaccarsi verbalmente già durante i 90'. Colpa del precedente del 30 luglio.
 



Quella sera era stata organizzata un'amichevole a Treviso, che però molti ultras giuliani avevano snobbato, nonostante la rivalità storica con quelli della Marca. Naturalmente c'era poi stato un duro scontro con i colleghi veneti, finito con una sconfitta. Da qui le accuse ai renitenti di codardia e scarso attaccamento ai colori del cuore. Ieri alle 16.30, nello spazio retrostante la tribuna ospiti, i due gruppi rivali avevano quindi fissato la resa dei conti. Merito pure delle abbondanti consumazioni alcoliche. Per separare i due nuclei è intervenuto il servizio d'ordine: Polizia di Stato (c'erano anche 10 uomini della Mobile di Padova) e carabinieri.

OSPEDALE - La carica è servita a sedare la rissa, ma dopo il parapiglia si sono registrati tre contusi fra gli agenti e due fra i tifosi. Uno in particolare, il 49enne goriziano P.P., è finito all'ospedale per un colpo alla testa. L'intervento di alcuni dirigenti del club rossoalabardato ha contribuito a riportare la calma, anche se qualche scalmanato si era dato un ulteriore appuntamento all'Autogrill, per definire la questione a suon di botte. Niente fermi, ma una decina di tifosi sono stati identificati. Adesso saranno controllati tutti i filmati, per stabilire ruoli e responsabilità individuali. Poi scatteranno i Daspo, ovvero i provvedimenti che vietano di andare allo stadio.
MANETTE - Gli scontri del 30 luglio a Porta San Tomaso, che hanno uno stretto rapporto con quelli di ieri, erano stati a loro volta innescati dal caso del 9 novembre 2003.
In quell'occasione, proprio per un parapiglia al Tenni di Treviso, quindici poliziotti erano rimasti feriti. Una decina i tifosi triestini finiti conseguentemente in manette. L'accusa per tutti era stata di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni volontarie. La storia non ha insegnato proprio nulla.

Ultimo aggiornamento: 16:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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