TRIESTE - Presnitz, putizza, pinze e fave. Dolci tipici della tradizione triestina che ora possono vantare un marchio tutto loro che li tutela e valorizza. Ad attivarlo è stata la Camera di Commercio «per garantire i consumatori - ha spiegato il presidente, Antonio Paoletti - e aggredire i mercati esteri con prodotti facilmente riconoscibili e di alta qualità, ma soprattutto immediatamente collegabile a un preciso territorio e alle sue tradizioni». Il «marchio collettivo» della Camera di Commercio è stato concesso al momento a 12 imprese artigiane del capoluogo giuliano che rispettano in maniera rigorosa il disciplinare di produzione dei quattro dolci: il «presnitz» (una «girandola» di pastafrolla imbottita di frutta, noci, nocciole, mandorle, una sultanina e pinoli, creato in occasione della visita a Trieste della Principessa Sissi), la «putizza» (una sorta di panettone basso ripieno di uvetta, noci, nocciole, mandorle, pinoli e liquore), le «fave» (piccoli bon bon di mandorle bianche, zucchero, uova, miele, liquore e cacao, create in occasione dell'inaugurazione del Castello di Miramare) e la «pinza« (un morbido dolce pasquale fatto con uova, burro, zucchero, miele e latte). «Il marchio sarà concesso a tutte le imprese locali che lo chiederanno e che rispetteranno il disciplinare di produzione», ha evidenziato Paoletti ribadendo che il percorso per il riconoscimento dell'IGP (Indicazione Geografica protetta) in sede comunitaria, avviato nel 2004 e poi interrottosi in sede ministeriale, «andrà avanti».
Ultimo aggiornamento: 15:04
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