Nuova protesta contro gli immigrati:
«Basta buonismo, prima i triestini»

Sabato 14 Gennaio 2017 di E.B.
Nuova protesta contro gli immigrati: «Basta buonismo, prima i triestini»
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TRIESTE - Stop Prima Trieste ha replicato questo pomeriggio la protesta dopo il segnale lanciato lo scorso 13 dicembre con il presidio in via dell'Istria. Il gruppo Facebook capitanato da Marco Prelz è riuscito, nonostante il freddo, a portare in Piazza Unità, davanti alla Prefettura, un consistente numero di cittadini, tra questi anche alcuni consiglieri comunali come Paolo Polidori e Fabio Tuiach della Lega Nord, Claudio Giacomelli di Fratelli d'Italia, Everest Bertoli di Forza Italia. "Basta immigrazione" il liet motiv della manifestazione presidiata a distanza dalle forze dell'ordine. Uniche bandiere ammesse quelle italiane e della città di Trieste senza nessun logo o scritta. «Una manifestazione pacifica - ha sottolineato più volte Prelz al megafono - che poi non ci vengano a dire che siamo bestie o xenofobi». Presente anche Manuel, il giovane che la notte di Capodanno venne aggredito in discoteca al Molo Quarto da 5 stranieri. Con la mandibola fratturata è stato per lungo tempo ricoverato all'Ospedale di Cattinara.

Chiari ed espliciti i messaggi lanciati nel corso della protesta tra applausi e fischi rivolti al Palazzo della Prefettura: «Chi tratta la donna come un oggetto da violentare va espulso o castrato chimicamente, è ora di opporsi alle politiche migratorie in atto perchè girare la testa dall'altra parte non sarà più sufficiente per sentirsi meno colpevoli». Gli organizzatori hanno anche annunciato la volontà di recapitare una lettera al Prefetto Annapaola Porzio: «Chi paga le tasse e si sveglia ogni mattina alle 5 per andare a lavorare, o chi peggio il lavoro non ce l'ha o gli anziani con la minima non possono vedere persone che prendono 1080 euro al mese». Fincantieri? «Una Bangladesh dove gli extracomunitari vengono pagati 3 euro all'ora». «Prima gli italiani, prima i triestini - hanno gridato forte gli organizzatori tra gli applausi - basta immigrazionismo e buonismo, è ora di gridare basta». «Non siamo sudditi nè cittadini di serie B - gli ha fatto eco Polidori - il sindaco è stato eletto dai cittadini, non il prefetto che non è un rappresentante del popolo. Questo è uno Stato che umilia i cittadini e noi non vogliamo essere discriminati». La manifestazione è finita con l'Inno di Mameli e con l'augurio che «questa falsa accoglienza finisca».

 
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