TRIESTE - La salma di Liliana Resinovich sarà riesumata: la data prevista si aggira verso la fine di questo mese, gennaio 2024. Lo fa sapere oggi, mercoledì 3 gennaio, il Procuratore della Repubblica Antonio De Nicolo con una nota: «Il Sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Maddalena Chergia, titolare del relativo procedimento, ha disposto con la procedura dell'accertamento tecnico non ripetibile il conferimento, ad un collegio di consulenti, dell'incarico di riesumazione della salma della signora Liliana Resinovich, che la consulente Cristina Cattaneo ha segnalato come opportuna».
Al momento della riesumazione, ogni parte in causa dovrà quindi essere presente e dovrà avere un proprio perito ai fini processuali. I consulenti (Cristina Cattaneo, Stefano Tambuzzi, Biagio Eugenio Leone e Stefano Vanin) sono stati convocati per il 26 gennaio in procura a Trieste. Convocati anche i parenti della vittima e i loro difensori.
Il caso Resinovich
A quasi due anni dalla scomparsa della donna non ci sono indagati, ma una mole di accertamenti tecnici, approfondimenti sul corpo, alibi scandagliati, la sua amicizia con l'ex maratoneta ottantatreenne Claudio Sterpin (che ha sostenuto di essere l'amante). Liliana Resinovich, 63 anni, era stata trovata morta ventuno giorni dopo in un parco vicino a casa, a Trieste, la testa stretta in due sacchetti di plastica e il corpo infilato in un paio di sacchi neri. Per il marito, Sebastiano Visintin, Liliana non aveva nessun motivo per uccidersi, come invece ha concluso la Procura. Il gip ha respinto la richiesta di archiviazione e si indaga per omicidio.
La reazione del marito
«Per me è importante che il corpo di Liliana possa dare delle risposte, perciò non mi oppongo» alla riesumazione. «Spero che la dottoressa Cattaneo», consulente della Procura di Trieste, «possa avere delle risposte.