Fumo in gravidanza: valori allarmanti
Al via la campagna di sensibilizzazione

Mercoledì 26 Ottobre 2016 di E.B.
Fumo in gravidanza: valori allarmanti Al via la campagna di sensibilizzazione
TRIESTE - Il 40% delle donne fumatrici italiane non sospende il fumo durante la gravidanza. Il dato, allarmante per la salute dei bambini, è stato sottolineato dall’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, che assieme alla Regione Friuli Venezia Giulia, all’Azienda sanitaria di ASUITS e alla LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori) avvia da oggi una forte campagna di sensibilizzazione in Friuli Venezia Giulia su questo importante tema. I dati, ricavati da una serie di ricerche epidemiologiche nazionali, mostrano come il 40% delle donne fumatrici in gravidanza non smette di fumare: circa il 75% di queste donne ridurrà il fumo, il 25% manterrà l’abituale numero di sigarette fumate. I dati della regione Friuli Venezia Giulia sono simili su questo tema a quelli nazionali, evidenziando un forte rischio per i nascituri, ma i dati di Trieste sono particolarmente allarmanti: una recente ricerca, effettuata su un campione di quasi 9mila donne, indica che le percentuali di tabagismo a livello provinciale sono più alte, e in maniera significativa, della media nazionale.

Obiettivo della campagna di sensibilizzazione è quello di mandare un forte grido di allarme alla società civile, affinché il messaggio arrivi chiaro e forte. Il fumo in gravidanza fa male al bambino, e le conseguenze possono essere permanenti.  «Si tratta di temi noti – ha spiegato il direttore sanitario dell’IRCCS Burlo Garofolo, Adele Maggiore – ma per quanto noti, non sufficientemente ribaditi alle famiglie e alla società civile. Oggi abbiamo costituito una alleanza che ci permetterà di parlare continuamente di questo problema, e lo faremo con grande abnegazione, fino a quando le mamme non avranno chiaro che fumare in gravidanza è una delle cose peggiori che si possa fare per il proprio bambino. E non bisogna usare mezzi termini: su questo tema bisogna essere chiari, divulgativi e costanti nella comunicazione, visto che i dati ci dicono che il tasso di donne fumatrici in italia non accennano ad abbassarsi e a Trieste sono più alti della media, con un tasso elevato soprattutto tra le donne giovani».


Il percorso di sensibilizzazione – che comprende materiale divulgativo dedicato alle donne – inizia oggi, con un corso dedicato al personale sanitario, al via alle 14 nell’Aula Magna dell’IRCCS Burlo Garofolo. E’ documentato che nelle donne fumatrici il tasso di aborti del primo trimestre è più alto rispetto alle donne che non fumano. Tra gli effetti negativi che il fumo può determinare in gravidanza rientrano l'aborto spontaneo, il distacco di placenta, la rottura prematura delle membrane, la morte intrauterina
basso peso alla nascita, morte improvvisa, basso peso alla nascita del neonato o Sindrome della morte nella culla, problemi respiratori, rischio di malattia cardiovascolare in età adulta, problemi comportamentali, sviluppo intelettivo danneggiato.

    

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci