Eataly si svela sul mare: 85 persone al lavoro, 4mila prodotti sugli scaffali

Lunedì 16 Gennaio 2017 di E.B.
Eataly si svela sul mare: 85 persone al lavoro, 4mila prodotti sugli scaffali
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TRIESTE - Vietato varcare l'ingresso di Eataly con la lista della spesa in mano. In questa «spendida creatura affacciata sul mare», così l'ha definita Antonio De Paolo (responsabile del progetto), «bisogna lasciare andare i sensi» per scoprire poco alla volta la qualità dei prodotti esposti. Parola d'ordine «libertà assoluta» in quello che vuole essere un «grande viaggio nel non ovvio» tra prezzi definiti «democratici».

Eataly Trieste, ospitato nella struttura restaurata dallo studio archea associati di Marco Casamonti, si è svelato in anteprima quest'oggi in attesa dell'apertura ufficiale al pubblico che si terrà domattina alle 11. Il pezzo forte è sicuramente la grande vetrata che si affaccia a livello dell'acqua sul Golfo. Ma soprattutto Eataly Trieste è il primo punto vendita transfrontaliero:  parola di Francesco Farinetti, amministratore delegato del gigante dell'enogastronomia italiana.  Con un bacino di potenziali clienti di circa tre milioni di persone, Eataly Trieste si rivolge agli abitanti del Nordest italiano (tra 12-18 mesi è prevista un'apertura a Verona in Veneto) ma non solo, arrivando a coprire le vicine Slovenia, Croazia, Austria. E dai territori circostanti verranno anche alcuni dei prodotti in vendita come ad esempio l'olio istriano. «Per noi è come se aprissimo in Italia e all'estero al contempo», spiega Farinetti. Sviluppato su circa tremila metri quadrati, Eataly Trieste è situato all'interno dell'antico Magazzino vini del capoluogo giuliano, costruito nel 1902 per stoccare le botti che arrivavano dall'Istria e dalla Dalmazia. 

Nel caso triestino ciò ha comportato «un'apertura di mentalità. In un momento in cui si parla tanto di frontiere - sottolinea Farinetti - il nostro piccolissimo contributo è quello di aprirci, andando a cercare il meglio delle produzioni locali, italiane ma anche transfrontaliere». Ecco perché sugli scaffali compariranno anche prodotti di Croazia, Austria, Istria. «Vogliamo essere un piccolo faro per l'enogastronomia locale - prosegue Farinetti - in fondo questa tradizione di incroci tra cucine diverse è un pò la storia della cucina italiana». Eataly Trieste conta di avere un raggio di richiamo di una trentina di chilometri dal lunedì al giovedì, salendo a cento chilometri da venerdì a domenica (aperti 7 giorni su 7): «Arriviamo a circa 3 milioni di potenziali consumatori. In questo ci aiuterà il forte richiamo turistico che Trieste ha ottenuto negli ultimi anni, aprendosi all'Italia e all'Europa. Vogliamo essere un piccolo valore aggiunto che convinca la gente a venire a Trieste».
Si stima un fatturato di 10 milioni di euro a regime. Nel punto vendita si potranno acquistare circa quattromila prodotti provenienti da tutta Italia. Circa 200 saranno locali, dal territorio del Friuli Venezia Giulia e da oltre confine. All'interno del negozio cinque luoghi di ristoro, la caffetteria Illy e l'Enoteca con oltre mille etichette (si va dal vino sfuso venduto a 2,50 euro alla bottiglia da 800 euro). Una chicca è la pizza "Trieste": bianca con zucca, cren e prosciutto cotto in crosta. Eataly Trieste dà lavoro a 85 persone ma non si esclude di arrivare ad un centinaio di occupati. La prima ora di parcheggio (interrato) è gratis. La cena di gala vedrà tra gli ospiti oltre al patron Oscar Farinetti anche Vittorio Sgarbi e Joe Bastianich.

 
 

Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 17:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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