Arrestata la banda di finti finanzieri
Rapinava imprenditori in autostrada

Martedì 26 Aprile 2016 di Elisabetta Batic
La Polizia con le pettorine sequestrate
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TRIESTE - Tre pregiudicati italiani sono stati arrestati e un quarto è stato denunciato nell'ambito di una operazione della Polizia di Stato di Trieste, coordinata dalla Procura della Repubblica giuliana. Si tratta di Palmiro Bonomelli di 58 anni di Fonteno (provincia di Bergamo), Mauro Mazzoleni di 46 anni (con precedenti per omicidio) e Choukane Fuad di 32 anni nato a Crotone ma residente a Bergamo. La banda, secondo quanto accertato dagli investigatori, si era specializzata in rapine ai danni di automobilisti lungo autostrade e strade a scorrimento veloce. In particolare, presentandosi come agenti della Guardia di Finanza, i pregiudicati simulavano controlli a imprenditori fermandoli nelle aree di sosta dell'autostrada per poi rapinarli del danaro di cui erano in possesso.  Le vittime erano italiane con conti correnti all’estero (Slovenia e Croazia). Il modus operandi prevedeva che i malviventi arrivassero a bordo di più auto: una varcava il confine per monitorare le banche e i soggetti con targa italiana, poi decidevano il momento buono per bloccarli grazie ad un Gps posizionato sotto la vettura della vittima. Nell’arco di un anno la banda ha messo a segno una rapina in Veneto (nel Vicentino) e altre in Lombardia. Colpivano prevalentemente il mercoledì e il venerdì. Nell'operazione sono state recuperate le casacche con la scritta Guardia di Finanza (rinvenute in un involucro nel rione di Cattinara), un lampeggiante per autocivetta, due pistole perfette riproduzioni di quelle in uso alle forze di polizia, dei taser, tirapugni con effetto storditore e guanti in lattice. 

Era da tempo che i poliziotti della Squadra Mobile di Trieste svolgevano controlli in A/4, lungo l'arteria autostradale Brescia-Trieste, per contrastare il fenomeno delle rapine ad automobilisti. Il gruppo era in possesso di alcuni apparecchi gps, utilizzati per monitorare gli spostamenti delle vittime. Durante le indagini, gli agenti avevano accertato che i falsi finanzieri viaggiavano con auto simili a quelle in uso alle forze dell'ordine e si presentavano alle vittime con distintivi fasulli per farsi poi consegnare denaro simulando controlli anti evasione fiscale. Una volta in possesso delle banconote, i malviventi si allontanavano per poi dileguarsi con il denaro e le chiavi del veicolo dei malcapitati, minacciandoli con le pistole e malmenandoli. Le azioni erano sempre compiute con il supporto di una vettura con complici a bordo che a distanza segnalavano l'arrivo di vere pattuglie della Polizia. I malviventi avevano già colpito a Trieste a marzo lungo la grande viabilità rapinando due imprenditori vicentini. In quell’occasione erano riusciti a farla franca conquistando un bottino di 70mila euro. A Cattinara, Mazzoleni nascondeva le casacche, quindi prendeva il taxi fino a Padova e da Padova per arrivare a Bergamo. 

L’ultimo episodio risale a venerdì scorso quando, in via Forlanini, sempre nel rione di Cattinara (dove ognuno prendeva direzioni diverse), hanno trovato ad attenderli gli agenti della Squadra Mobile giuliana.

Il quarto soggetto non era presente il 2 marzo scorso ma è stato deferito per tentata rapina ai danni dell’ultimo imprenditore, ignaro di essere stato pedinato dai malviventi. Anche questa vittima si era recata in un istituto di credito oltreconfine ma per la sua velocità era riuscito a sfuggire al loro controllo. Perquisizioni domiciliari sono state compiute con l'ausilio delle squadra Mobili di Bergamo e Brescia. Non si esclude la possibile esistenza, all’interno del gruppo, di un ulteriore soggetto che dall’estero dava le indicazioni ai membri della banda.
 

Ultimo aggiornamento: 12:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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