TRIESTE - Dimesso con una prognosi di dieci giorni. Si tratta di un altro episodio di agente di polizia penitenziaria aggredito da un detenuto di nazionalità albanese in carcere che ha colpito la guardia aggredendola da dietro un muro della sezione in cui era allocato, riservata a persone con problemi psichici o giudiziari. L'agente stava invitando l'uomo a rientrare nella propria cella quando ha avuto una reazione inaspettata e violenta scagliandosi contro alla guardia che è stata soccorsa dai colleghi e trasportato all'ospedale per ricevere le cure del caso. Purtroppo non è il primo episodio, già in passato ci sono stati casi di agenti penitenziari aggrediti dai detenuti nel carcere del Coroneo. «Chiediamo che, oltre alle dovute comunicazioni all’autorità giudiziaria, vengano presi seri provvedimenti amministrativi per il detenuto colpevole dell’aggressione al poliziotto penitenziario del carcere di Trieste e, soprattutto, che il responsabile venga immediatamente trasferito ad altro istituto» dichiara Federica D’Amore.
«L’uomo – spiega la sindacalista - ha spinto l’agente contro il muro cercando di sottrargli le chiavi e afferrandolo per il collo con estrema violenza. Fortunatamente, sono intervenuti tempestivamente altri poliziotti, che hanno bloccato il malvivente e prestato soccorso al collega, al quale è stato poi diagnosticato un trauma cervicale e la lussazione di una spalla». Il rischio che ogni giorno corrono questi agenti è stato sottolineato anche dal segretario nazionale dell'Ugl Polizia Penitenziaria, Alessandro De Pasquale, che ribadisce come essi «svolgano un lavoro pericoloso, operando quasi sempre in condizioni di criticità ed emergenza. E’ solo grazie alla loro esperienza e professionalità che, come in questo caso, si riescono a risolvere situazioni potenzialmente anche molto pericolose».
© RIPRODUZIONE RISERVATA «L’uomo – spiega la sindacalista - ha spinto l’agente contro il muro cercando di sottrargli le chiavi e afferrandolo per il collo con estrema violenza. Fortunatamente, sono intervenuti tempestivamente altri poliziotti, che hanno bloccato il malvivente e prestato soccorso al collega, al quale è stato poi diagnosticato un trauma cervicale e la lussazione di una spalla». Il rischio che ogni giorno corrono questi agenti è stato sottolineato anche dal segretario nazionale dell'Ugl Polizia Penitenziaria, Alessandro De Pasquale, che ribadisce come essi «svolgano un lavoro pericoloso, operando quasi sempre in condizioni di criticità ed emergenza. E’ solo grazie alla loro esperienza e professionalità che, come in questo caso, si riescono a risolvere situazioni potenzialmente anche molto pericolose».
