«Il finimondo. Ho sentito il finimondo». A 30 km dall'epicentro del terremoto il trevigiano Bepi Zambon, maestro di tennis, dormiva nella roulotte che lo ospita da quando ha lasciato la Marca. Per lui è stata una notte da incubo, l'inizio di una giornata in cui il telefono non ha mai smesso di suonare: «All'improvviso ho sentito uno sconquasso. Un rumore fortissimo, vibrazioni e scosse potenti. Ho aperto gli occhi, ero frastornato ma l'unica cosa che sono riuscito a vedere era il buio. Allora ho iniziato a pensare per capire cosa potesse essere successo. Era come se mi avessero dato delle martellate sulla roulotte, ma ho capito che non poteva essere. Sembrava fosse una valanga o ancora come se 3 alberi fossero caduti improvvisamente. Solo in seguito ho capito che era il terremoto».
«Quello che mi ha impressionato è stato lo scuotimento che ho sentito nella roulotte, come se ci fossero decine di persone che me la volevano rovesciare. Poi per interminabili minuti sono continuate a cadere pigne dagli alberi. Sembravano sassate. Dalle strutture vicine al tennis club ho visto che erano caduti dei calcinacci».
Ultimo aggiornamento: 08:38
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