Il funerale di Vanessa Ballan, il compagno Nicola sorretto da due persone. Il vescovo: «Con il male non si viene a patti». Il commovente discorso del fratello

Il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari: «Il dramma dei femminicidi deve finire. Se il caso è stato sottovalutato ce lo spiegherà il procuratore. I femminicidi? Stop agli sconti di pena»

Venerdì 29 Dicembre 2023 di Lucia Russo
Il funerale di Vanessa Ballan, il compagno Nicola sorretto da due persone. Il vescovo: «Con il male non si viene a patti». Il commovente discorso del fratello

CASTELFRANCO VENETO - Castelfranco blindata oggi, 29 dicembre 2023, per il funerale di Vanessa Ballan, la commessa di 26 anni di Riese, uccisa il 19 dicembre scorso a coltellate, con il feto che portava in grembo, da Bujar Fandaj 41enne kosovaro, poi arrestato. Con la chiusura anticipata del mercato alle 11.30 il centro di Castelfranco è stato blindato.

La cerimonia

La cerimonia in Duomo, celebrata dal vescovo monsignor Michele Tomasi, è iniziata poco dopo le 14.30 dopo l'arrivo della bara bianca di Vanessa Ballan, con sopra i fiori bianchi, rosa e celesti, tulipani e rose. Dietro il feretro, il compagno Nicola, i famigliari e gli amici più cari. La famiglia di Vanessa indossava un fiocco rosso. Per primo è arrivato Nicola Scapinello, il compagno, molto provato, sorretto da due persone. Non c'era il bambino, figlio di Nicola e Vanessa. Nel Duomo, capienza 500 posti, non c'erano più spazi liberi. Fuori, oltre mille persone. Gli accessi alla città sono controllati. "Reclutati" oltre a polizia locale, carabinieri, polizia, anche i carabinieri in congedo e i volontari della parrocchia.

All'uscita il feretro è stato salutato da applausi.

 

L'omelia del vescovo mons. Tomasi

«Di colpo, la vita è stata travolta da una catastrofe che ha tolto pace e ogni benessere, a causa della quale i ricordi e i pensieri avvelenano l’anima, e manca anche il desiderio di aprire prospettive di futuro. È troppo grande quanto è accaduto, è troppo al di fuori di ogni pur pessimistica previsione... Non c’è un motivo al mondo che giustifichi questo atto, questa violenza. Non c’è mai. Non c’è sicuramente nel caso di Vanessa e della creatura che lei portava in grembo. Ed è allora - ha proseguito il vescovo monsignor Michele Tomasi - la totale insensatezza che irrompe nella vita, in una vita come le nostre, alle volte forse contraddittorie, ma che era accolta in un senso ed in un significato che la sorreggevano e la portavano, in un modo o in un altro, in una rete buona di relazioni e di affetti».

«Gesù sta parlando durante la sua ultima Cena, e sta parlando, nella sua preghiera al Padre, di noi - ha aggiunto Tomasi - Siamo accolti in un amore che precede la fondazione del mondo e che non ci abbandonerà mai (ce lo dice il Risorto!). Gesù parla di noi. Parla di Vanessa. Non c’è un senso nella sua brutale uccisione. Questa è il male. E con il male non possiamo, non abbiamo il diritto di venire a patti. Ma Vanessa è accolta, abbracciata in un amore più grande, in un amore autentico, in un amore eterno».

Monsignor Tomasi ha chiesto «il silenzio dai clamori e dalle curiosità. Silenzio della memoria e delle emozioni più negative. Silenzio della preghiera che invoca la consolazione delle vittime e la conversione dei violenti. Non certo il silenzio della ricerca della giustizia - ha puntualizzato - e nemmeno il silenzio nell'impegno per una civiltà che rifiuti nelle parole, negli atti e nei fatti la violenza sulle donne, e che superi finalmente la follia di voler possedere una persona, o di volerne determinare con la violenza le scelte e le decisioni».

L'arrivo delle autorità

Alle 14.15 circa è arrivato il prefetto di Treviso, i sindaci di tutti i Comuni della Castellana, il governatore Luca Zaia con gli assessori regionali Manuela Lanzarin e Federico Caner. Con il fiocco rosso addosso tutte le colleghe di Vanessa e anche Zaia, i sindaci invece sono con la fascia tricolore.  Da giovedì sera, 28 dicembre, sono state spente tutte le luminarie di Natale in centro storico in segno di lutto e il municipio di Castelfranco, così come quelli di tutto il Veneto, espone a mezz’asta la bandiera della Regione, in seguito all’istituzione della giornata di lutto regionale, così come avvenuto in occasione dei funerali di Giulia Cecchettin.

Il commovente discorso del fratello di Vanessa

«Sono diversi i momenti divertenti che ricordo insieme. Un episodio in particolare, e lo ricorderanno bene anche mamma e papà, è stato quando nel tagliare la carta con le forbici arrivasti al mio povero indice. Ancora oggi porto il tuo segno. Crescendo, hai praticato qualche sport, tra cui la pallavolo, ed eri solita dopo la scuola, finiti i compiti, guardare qualche programma in Tv. Insomma, eri una ragazza normale, ma senza farti mancare le risate con gli amici durante le merende pomeridiane». Inizia così il ricordo del fratello di Vanessa Ballan, anche lui ha parlato dal pulpito del Duomo di Castelfranco Veneto.

«Quando hai conosciuto Nicola - continua - 11 anni fa è iniziata la vostra relazione e storia d'amore. È arrivato il punto nella tua vita in cui tutto è cambiato, tu sei cambiata. Tutti ti abbiamo visto crescere in fretta tanto che, da un giorno all'altro, sei passata da essere adolescente a diventare mamma. Ricordo quando ho saputo della tua gravidanza, ero in ferie precisamente in spiaggia; so che mi sono bloccato per due ore, incredulo, stupito e allo stesso tempo gioioso. Da lì in poi ti sei messa in gioco tantissimo per essere la mamma che tutti abbiamo conosciuto, la compagna di Nicola, la lavoratrice affidabile. Insomma, una vita a tempo pieno con tutte le piccole grandi responsabilità, scegliendo la convivenza con un bambino piccolo. Impegnandoti ad essere sempre una mamma premurosa, presente, dolce e amorevole per il tuo adorato Mattia, il tuo Mimì, così lo chiamavi».

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Il commento di Luca Zaia

«È la seconda volta che vengo nel duomo di Castelfranco per un funerale: la prima volta fu per Iole Tassitani, un altro femminicidio, una rapita e uccisa nel 2007. Penso che, da un lato, si debbano inasprire ancora di più le pene, perché pensare che si possa addirittura prendere 10, 20, 30 anni di condanna e non restare in carcere a vita è grave. Dall'altro serve il lavoro di tutta la comunità». Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, uscendo dalla chiesa.

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Ostellari: «Il dramma dei femminicidi deve finire»

«Le istituzioni e il legislatore non possono permettersi di lasciare il campo ad ambiguità: il dramma dei femminicidi deve finire. Perché ciò accada serve uno sforzo condiviso, a tutti i livelli. L'insopportabile sacrificio di Vanessa e della vita che portava in grembo non sia vano. Ci trasformi da spettatori indignati a protagonisti attivi di una battaglia educativa e culturale. Il Governo e tutto il Paese sono vicini alle ennesime vittime di un odio scellerato e partecipano con commozione alle sofferenze di familiari e amici». Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari.

«Avevo fatto per primo una richiesta di accertamento su quanto detto dal procuratore di Treviso a proposito della denuncia di Vanessa Ballan: se c'è stata una sottovalutazione del caso ce lo spiegherà il procuratore, persona preparata e seria». Ha proseguito Ostellari. «Credo che oguno debba assolvere ai propri compiti - ha aggiuto - proprio per evitare il ripetersi di fatti del genere. L'indignazione non basta. Quello che abbiamo fatto con il codide rosso è sicuramente utile - Se ci sarà bisogno di fare ancora qualcosa noi ci saremo».

Rispondendo poi ai cronisti sullo smarrimento dei parenti ed amici di Vanessa, che si chiedono in queste ore "dove sia la giustiza", Ostellari ha affermato: «Credo che sconti di pena o di procedura per i femminicidi non possano più esistere. La giustizia può fare molto, ma a volte interviene quando il fatto è già stato commesso».

Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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