Gabriele, l'uomo degli scoiattoli: in casa una stanza per curare i cuccioli feriti

Mercoledì 27 Marzo 2024 di Lina Paronetto
Gabriele Sossella, l'uomo degli scoiattoli

TARZO (TREVISO) –  La stanza che ha dedicato a questi cuccioli bisognosi è diventata, per loro, un parco giochi in cui sfogare l’incredibile energia con la quale, in natura, si arrampicano fulminei sugli alberi. Non è un caso se a Tarzo, Gabriele Sossella è conosciuto come l’uomo degli scoiattoli. Volontario, prende con sé i cuccioli feriti o senza la mamma e, con grande cura e non pochi sforzi, li cresce fino a quando non sono pronti per essere rimessi in libertà. Non è un animale qualsiasi, lo scoiattolo. Come tutti i selvatici, deve vincere la sua diffidenza verso l’uomo. E in questo caso, ricreare in un ambiente domestico un habitat che gli consenta di seguire il suo istinto e soddisfare le sue necessità.

La clinica degli animali

«Qui ospito e mi prendo cura di scoiattoli feriti, cuccioli senza la mamma perché è stata predata o investita da una macchina – spiega Sossella – O anche solo piccoli che, dopo un forte temporale, sono usciti dal nido e sono caduti a terra, ai piedi dell’albero». E non sanno più come tornare indietro, così come non è possibile per la mamma recuperarli. Cuccioli che a quel punto, in natura, non avrebbero nessuna speranza di sopravvivere. Ma se hanno la fortuna di venire raccolti e di essere affidati a volontari amorevoli come Gabriele, è tutta un’altra storia. «Questi scoiattoli non sono miei, sono solamente in affido, lo voglio specificare – prosegue Sossella – anche perché non si può assolutamente detenere fauna selvatica senza gli adeguati permessi».

Gabriele agli scoiattolini fa da mamma e loro ricambiano questo calore: si sono abituati alla sua presenza, si arrampicano dalle gambe alla schiena alle spalle senza timore, dimostrano un affetto da animale da affezione, non certo da creatura estranea agli umani. «Se raccolti veramente piccoli, si allattano ogni due ore, giorno e notte, per almeno due settimane», racconta il volontario per dare un’idea di quello che è l’impegno, quantomeno nelle prime fasi dell’accudimento. Quando diventano più grandicelli, c’è la loro iperattività da gestire: «Lo scoiattolo ha molta energia, è uno dei problemi di tenerli, hanno un continuo bisogno di stimoli, altrimenti si stressano. Non si possono tenere a lungo in spazi ristretti».

La stanza degli scoiattoli

Da Sossella hanno dunque un’intera stanza a loro disposizione, giochi simili a quelli utilizzati per i gatti, una sorta di “albero” costruito per farli muovere. Anche questo serve a farli crescere con un fisico adatto a ritornare in natura. Finchè non arriva il momento della loro liberazione: «Che è anche un addio. Da un lato è un momento meraviglioso perché finalmente tutta la fatica fatta acquista un senso:li vedi liberi – conclude Gabriele – Ma è anche momento di emozione, un piccolo dolore, perché agli scoiattoli ci si affeziona: sono animali fantastici. Ma è un amore che bisogna lasciare libero perché possa vivere al meglio». 

Ultimo aggiornamento: 14:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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