Turismo. Da Asolo alle Colline del Prosecco: «Presenze in aumento del 30%»

Lunedì 7 Agosto 2023 di Loredana Zago
Turismo. Da Asolo alle Colline del Prosecco: «Presenze in aumento del 30%»

Da Asolo, gioiellino della Marca, alle Colline del Prosecco, patrimonio Unesco. Qui il ritorno dei turisti, anche stranieri, si avverte eccome. Il trend è in crescita. «Basta vedere la gente in paese, il numero dei biglietti staccati dei musei della Rocca, l'occupazione dei 450 parcheggi a pagamento di cui disponiamo - afferma il sindaco Mauro Migliorini».

Non solo. Sulle Colline del Conegliano-Valdobbiadene si assiste a una "destagionalizzazione". «Fino a poco tempo fa i turisti erano concentrati dalla primavera al mese di giugno, per poi rallentare in luglio e agosto e riprendere in autunno per la vendemmia - sottolinea il sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese - ma ora qui il turista comincia a essere presente tutto l'anno, anche a dicembre per le vacanze di Natale. Inoltre si allungano i tempi di pernottamento». Nella Città dei Cento Orizzonti il sindaco è soddisfatto: «Questo per noi è l'anno più bello in assoluto sul fronte turistico, e rispetto al periodo pre-Covid registriamo un più 30% di presenze. Qui il viaggiatore visita le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche, visita le nostre colline. Si ferma in città, alla ricerca dei prodotti di pregio, nei negozi di artigianato. Siamo soddisfatti perchè siamo assistendo al ritorno dei turisti italiani». La presenza turistica rappresenta un volano anche per gli investimenti nel settore edilizio. «Anche se le strutture ricettive qui non mancano - prosegue Migliorini - c'è fermento - Ma il nostro obiettivo è fare restare il turista per un periodo più lungo di tre giorni, puntiamo a una settimana».


L'ANDAMENTO
La situazione è rosea anche sulle colline del Prosecco. Anche se qui l'estate dal punto metereologico è stata disastrosa. «Il maltempo ha rovinato i piani - afferma il sindaco di Farra Mattia Perencin - ma già da inizio anno si sono cominciati a vedere numeri importanti. Lo avvertono le varie attività ricettive, della ristorazione e gli esercenti. E poi è arrivato anche il Cammino Unesco. C'è già diversa gente che intraprende il percorso da Vidor a Vittorio Veneto, e magari fa tappa a Farra dove c'è anche un punto di certificazione. Si fermano nei bar e nei locali». Farra ha importanti mete che fanno il giro del mondo. E poi ci sono i sentieri naturalistici. «C'è stato un boom pazzesco su questo fronte. Abbiamo ristampato mappe e le cartine che si possono trovare nelle strutture ricettive». «Anche qui abbiamo superato i numeri pre Covid - Quello di cui abbiamo bisogno in previsione dell'aumento dei flussi turistici sono posti letto in più. C'è una variante urbanistica per il centro storico per qualificare i vecchi i ve in casa vacanza». Anche Valdobbiadene conferma il trend in aumento.


LA SINERGIA
Anche da noi c'è un 30% in più rispetto al 2019. Ci sono nuovi turisti dal Nord Europa e dagli Stati uniti, oltre che la tradizionale presenza di tedeschi e austriaci. Ma l'aspetto interessante è che il pernottamento medio ora supera le tre notti e arriva anche a 5. Il turista fa base qui per andare a visitare le maggiori città venete. Rimanendo maggior tempo si serve di altri servizi. E su questo noi ora dobbiamo lavorare. Bisogna crederci di più. C'è il progetto del trasporto turistico con il pullman del sabato e della domenica, ma penso anche della necessità di mettere in rete i comuni riconosciuti quali Distretto del Commercio. C'è Valdobbiadene, di recente si sono aggiunti Pieve e Farra, Conegliano ha il riconoscimento da tempo, Vittorio Veneto ha preentato la candidatura. Bisogna lavorare in sinergia per potenziare offerta e servizi: il turista è un residente temporaneo. Potenzialità e risorse ci sono, gli enti pure».

Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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