«Ti compriamo la licenza»: tabaccaio raggirato, 120mila euro in fumo

Venerdì 9 Dicembre 2016 di Roberto Ortolan
«Ti compriamo la licenza»: tabaccaio raggirato, 120mila euro in fumo
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GAIARINE - Resta ancora in attesa dei suoi soldi, che probabilmente non vedrà mai più, il commerciante di Gaiarine che, nel 2012, venne gabbato da due individui, abili come incantatori di serpenti. In poche ore il negoziante, oltre a veder andare in fumo i risparmi di una vita, si trovò sommerso dai debiti. Tanto che, davanti al giudice, ha formalizzato una richiesta danni di 120mila euro. Subito dopo è iniziata la sfilata dei testimoni, tra i quali la stessa vittima del raggiro e la proprietaria del negozio dove aveva aperto l'attività commerciale. Alla fine niente sentenza, ma un rinvio all'autunno 2017. E intanto la prescrizione corre. Stanco di lavorare, nel 2012, il titolare di una tabaccheria di Gaiarine aveva deciso di vendere l'attività. Ma venne raggirato da Giuseppe Garruzzo e Vincenzo Ferrara (quest'ultimo in carcere per un'altra vicenda), 42 e 45 anni, di Reggio Calabria e Salerno. I due, assistititi dall'avvocato Danillo Taschin, si trovano alla sbarra per truffa aggravata. Secondo l'accusa i due bussarono alla porta del tabaccaio di Gaiarine per rilevare la licenza dell'attività. Nel giugno 2012, per l'accusa, conquistarono la fiducia del tabaccaio e lo convinsero a cedergli l'attività, versandogli prima un acconto di 3mila euro, come garanzia per la chiusura positiva della trattativa, e una seconda tranche da 12mila euro per il riavvio dei servizi telematici. In attesa di depositare il contratto, i due imputati - è emerso in aula - aprirono comune la tabaccheria. Convinto d'aver di fronte due persone oneste, ma anche dagli acconti, il commerciante di Gaiarine li lasciò fare. E in quei giorni Garruzzo e Ferrara, per l'accusa, misero a segno la stangata. Acquistarono 35mila euro di gratta e vinci, 40mila euro di ricariche prepagate personali e ricariche telefoniche e altri 30 mila euro di cancelleria. Merce ordinata, ricevuta e mai pagata. Il commerciante, giorni dopo, tornò nella tabaccheria per le firme del contratto e il saldo, ma lo trovò vuoto. Gli acquirenti erano spariti. Qualche giorno dopo, infine, iniziò a ricevere i solleciti di pagamento per gli oltre 100mila euro di merce che si erano portati via i due truffatori.
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